Bassa

«Sono cacciatore di tornado, inseguo la scienza e l'adrenalina»

Maurizio Signani, 25enne di Bagnolo Mella, è uno dei pochissimi «storm chaser» d'Italia. Si è allenato nella Tornado Alley negli Stati Uniti
Maurizio Signani alle prese con una tempesta in Colorado, negli Stati Uniti
Maurizio Signani alle prese con una tempesta in Colorado, negli Stati Uniti
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«L’ho visto nascere». Maurizio Signani, 25 anni, è agitato. Ha quasi la voce rotta, ma non parla di un bambino, parla di un tornado. O meglio, cinque: quelli che domenica scorsa si sono abbattuti con forza devastante sulla Bassa bresciana e in altre province lombarde, di cui ancora si contano i danni. La sua emozione non è irrispettosa, seppur adrenalinica: «Conosco bene la violenza di questi fenomeni atmosferici e la temo - spiega - per questo li rincorro e li studio». E quando dice che li rincorre, lo dice nel vero senso della parola. Maurizio, che vive a Bagnolo Mella e lavora come cuoco in un fast food, per passione è un cacciatore di tempeste. Uno «storm chaser», per dirla all’americana e citare la rinomata serie tv di Discovery Channel che ha contribuito a far conoscere questa bizzarra passione, diffusa soprattutto negli Stati Uniti.

Cosa fa un cacciatore di tempeste

Maurizio Signani, 25 anni, è di Bagnolo Mella
Maurizio Signani, 25 anni, è di Bagnolo Mella

Signani è uno dei pochissimi - «siamo dieci a far tanto» - cacciatori di tornado italiani. Tutti del Nord, perché è qui che si manifestano i fenomeni atmosferici più appariscenti, in particolar modo in Pianura Padana, dove le supercelle non sono purtroppo una novità. «Anche se negli ultimi anni sono diventate più frequenti e più intense».

Il fenomeno, si diceva, è diffuso soprattutto negli Usa, dove questi appassionati un po' spericolati sono conosciuti anche come «storm hunter». La ragione è semplice: è nella regione centrale degli Stati Uniti che sorge la celebre Tornado Alley, che si sviluppa nelle sterminate pianure disabitate tra i fiumi Mississippi e Ohio e la valle del basso corso del Missouri. Una zona che si allunga dal Texas al Nord Dakota, dal Colorado al Tennessee: è qui, per conformazione geografica e posizione strategica rispetto agli oceani Atlantico e Pacifico, che c'è la più alta probabilità al mondo di incappare in un tornado. È proprio qui che, per affinare la tecnica e provare il brivido delle trombe d’aria a stelle e strisce, Maurizio è stato nel 2015 e nel 2017, insieme a altri cacciatori da tutta Europa. «L’ultima volta ci siamo concentrati sul Colorado. Poi, a causa della pandemia, siamo stati fermi per parecchio, ma ora non vedo l’ora di ripartire».

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Una puntata di Tornado Chasers

L'Italia, invece, non è un territorio particolarmente adatto allo storm chasing, sia per morfologia che per organizzazione della rete stradale, che non permette di scappare velocemente e senza trovare ostacoli da un temporale estremo. L'unica area che si presta, e che storicamente ospita la formazione di fenomeni tornadici, è appunto la Pianura Padana.

Come si rincorre un tornado

  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
    La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
    La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
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  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
    La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
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  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
    La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
    La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
  • La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana
    La tempesta che domenica 19 settembre 2021 ha sferzato la Bassa bresciana

La preparazione di un appostamento è importante tanto quanto la battuta di caccia del giorno stesso. La prima cosa da fare è studiare il modello matematico per scegliere dove posizionarsi, con largo anticipo. «Non è per tutti, bisogna aver studiato e essere pronti, oltre ad avere parecchio sangue freddo» racconta Maurizio. Necessario conoscere i fattori - come la temperatura, il vento e l'umidità - che causano instabilità nell'atmosfera e avere la giusta attrezzatura.

Durante la giornata di caccia, armati di radar e interrogando i satelliti, si corre proprio incontro alla tempesta: «Ci si mette davanti, in modo da potersi poi allontanare il più velocemente possibile». Si attende con pazienza e soprattutto si osservano «i segni che lancia l’atmosfera». Un sesto senso al limite del paranormale? «Macché, pura osservazione. Con l’esperienza ho imparato a interpretare il vento da Sud-Est e a capire come si determinerà la rotazione». In base a quello, ci si sposta e si pianifica la fuga, che avverrà non prima di aver scattato foto e video, con attrezzatura professionale, che poi si trasformano in archivio prezioso e, bisogna dirlo, a suo modo suggestivo. Tutto il materiale va poi a alimentare blog e siti specialistici, come quello gestito dal giovane bresciano (www.stormnetwork.it), molto visitato dagli appassionati di meteorologia.

Per documentare la supercella di domenica 19 settembre, a dare man forte a Maurizio sono arrivati colleghi da Genova. «Abbiamo scelto Chiari come punto di partenza perché era al centro delle diverse possibilità di sviluppo della supercella». Come da previsioni, il fronte temporalesco in arrivo da Milano si è spostato verso Sud, spostandosi in direzione Cremona. Il resoconto estremamente dettagliato della giornata è raccontato sul blog, a favore di esperti e curiosi. O, chissà, aspiranti cacciatori di tornado.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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