Si cerca la bimba salvata da Fiorino, morto da eroe
Il ragazzo emigrato in Canada affogò dopo aver salvato una bambina. E' stata rintracciata la tomba, non la persona che gli deve la vita
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«Ci sono storie che stanno nei cassetti per anni, come i sogni... un po’ dimenticate, ma mai del tutto». Cominciava così, e sono già passati più di sei anni, un articolo su una storia di Maclodio: quella di Fiorino Pansini, giovane emigrato in Canada nel ’53 e là morto affogato (il 7 agosto del 1955) in un lago vicino a Toronto, città dove lavorava alla Atlas Steel, un colosso della meccanica.
Fiorino se ne stava in riva al lago quando arrivò un mezzo temporale: una bimba si trovò in difficoltà e Fiorino si lanciò portandola in salvo; subito dopo rientrò in acqua per salvare una donna, pure in difficoltà. Ma questa volta Fiorino non ce la fece ed entrambi - lui e la donna - affogarono. Da Maclodio nessuno partì per Toronto.
Qualche tempo dopo il fatto, da Toronto arrivò a Maclodio una foto: era la bambina salvata dalle acque con accanto la mamma, vicino alla tomba del bresciano. Poi, per lungo tempo, più niente.
Nel 2008 Maria Rosa Giacomin, nipote di Fiorino, tornò a parlare della storia con due speranze: quella di riuscire a rintracciare, grazie ad Internet, la persona salvata dal ragazzo morto nel 1955, e quella di capire dove il bresciano fosse stato sepolto.
Quest’ultima «missione» è stata compiuta. Guglielmo Pansini, nipote di Fiorino e cugino di Maria Rosa Giacomin, un giorno si è messo in viaggio. Ed è riuscito a rintracciare il cimitero e la tomba dove riposa l’autore di quel salvataggio eroico. Nessuna notizia, invece, sulla bambina salvata.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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