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Sesso, droga e pedofilia: tutti i dubbi del papà di Desirèe

«Mia figlia - è il pensiero del padre - è finita nella rete di pedofili del paese».
Il papà di Desirée Piovanelli, la ragazzina uccisa nel 2002 a Leno - © www.giornaledibrescia.it
Il papà di Desirée Piovanelli, la ragazzina uccisa nel 2002 a Leno - © www.giornaledibrescia.it
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Il prossimo il 29 giugno Desirée Piovanelli avrebbe festeggiato il 30esimo compleanno. Sono passati 16 anni dal suo delitto. «Mia figlia - è il pensiero del padre - è finita nella rete di pedofili del paese. Non è stata uccisa dopo un tentativo di violenza sessuale, ma è stata ammazzata perché aveva scoperto tutto. Era bella e pura, e c’erano persone disposte a pagare tanto per averla. Chi l’ha uccisa è solo l’esecutore materiale, ma c’è un mandante». Il padre di Desirée riferisce la sua personale ricostruzione dallo studio dell’avvocato Alessandro Pozzani, che a breve porterà all’attenzione della Procura un esposto per chiedere nuove indagini.

«Davanti a quanto ho letto la prima reazione è di stupore e dolore perché quando si va a ricordare un fatto così grave che ha colpito la comunità è una sofferenza enorme» commenta il sindaco del paese Cristina Tedaldi. 

«Mai sentito nulla di queste festini a luci rosse con minori di cui parla il padre di Desirée».  Ma un imprenditore di Leno rilancia: «Mia figlia è stata vittima di quelle persone, so solo io da padre che cosa ho passato fino a quando chi l’ha violentata e le vendeva droga è stato arrestato. Se chi ha fatto male a mia figlia fosse stato fermato prima Desi oggi forse sarebbe ancora viva».

Silvia Bonardi, magistrato che indagò si dice stupita. «Ho letto le dichiarazioni del padre e sono rimasta sorpresa. Dall’indagine drammatica e convulsa non emerse nulla di quanto oggi viene portato all’attenzione dalla stampa. Nessuno dei tre – aggiunge -   accennò a queste vicende. Nessuno parlò di pedofilia e anzi tutti e tre raccontarono la stessa versione dei fatti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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