Sequestro Soffiantini: «Dopo 20 anni quei 237 giorni restano»
Era il 17 giugno del 1997 quando Giuseppe Soffiantini, imprenditore del tessile, venne rapito nella sua villa di Manerbio. Sono trascorsi 20 anni esatti. «Ricordo tutto, dalle tre persone entrate in casa mentre mangiavo la prima fetta di anguria della stagione, al trasporto in auto nel baule, gli otto mesi legato ad una catena, fino alla liberazione» racconta oggi a 82 anni, da poco rimasto vedovo della moglie Adele Mosconi.
Soffiantini fu liberato dopo 237 giorni, il 9 febbraio 1998. «Ero stato operato quattro anni prima al cuore e ricordo che dall'emozione per essere stato liberato sentivo il cuore battere e mi ripetevo: stai calmo che il peggio è passato».
Al suo carceriere, Giovanni Farina, Soffiantini dieci anni fa pagò la pubblicazione di un libro di poesie. «Lui continua a sostenere che non è il mio carceriere, ma le forze dell'ordine hanno le prove, visto che è stato condannato».
Il sardo Attilio Cubeddu, che faceva parte della banda è invece sparito nel nulla. «Secondo me - racconta Soffiantini - è scappato con Farina in Australia, ma quando Farina è stato preso lui è invece riuscito a scappare».
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