Schiacciato dal nastro trasportatore, lunedì l'addio a Nicola Battagliola

Ieri pomeriggio Nicola Battagliola è tornato a casa a Flero. Dai genitori Dario e Loredana, dalla sorella Marika e dalla fidanzata Laura. La camera ardente del giovane operaio rimasto ucciso in un grave infortunio sul lavoro accaduto mercoledì pomeriggio a Poncarale in un’azienda meccanica specializzata nella produzione di nastri trasportatori, è stata allestita nella villetta di via Mazzini 189 dove ieri, sino a sera, sono intervenuti i molti amici a rendere il saluto a Nicola.

Giovane stimato e apprezzato per la sua solarità, Nicola aveva giocato a calcio ad un buon livello e aveva costruito una fitta rete di amicizie non solo a Flero ma in diverse comunità della nostra provincia. Ora sono gli amici che lo piangono nella commozione generale. «Ci siamo stretti come rappresentanti della comunità alla famiglia Battagliola - ha detto ieri il sindaco Pietro Alberti all’uscita della villetta, visibilmente commosso dopo la visita a Nicola -. Conosco dall’infanzia il padre e ritengo che nessuno debba mai misurarsi con una simile tragedia. Non ci sono parole che possano lenire il dolore, ma volevamo significare la nostra vicinanza nella disgrazia e condividerne la gravità».

Nel pomeriggio l’amministrazione comunale aveva fatto recapitare una lettera alla famiglia in cui esprimeva il dolore della comunità flerese per la scomparsa di Nicola. «È come e fosse morto un nostro figlio» è stato il commento di un anziano che usciva ieri sera dalla villetta. «Questa disgrazia ci ha toccato tutti e ci ha colpito perché non è possibile morire sul lavoro e così giovani. Serve una cultura della sicurezza a tutela dei nostri lavoratori perché simili cose non debbano più accadere» ha ribadito tra le lacrime. Il funerale si terrà nella parrocchia di Flero lunedì alle 15 partendo in auto dall’abitazione della famiglia di via Mazzini 189, quindi si proseguirà per il cimitero di Flero.