Bassa

Scaroni, dalla (mala)gestione dei profughi alla corruzione

Indagato, corrompe un finanziere per avere notizie sull'indagine. Tre arresti.
NUOVI GUAI PER SCARONI
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Una trattativa nata sulla base di 15 mila euro, poi diventati nove. Soldi che sarebbero serviti a corrompere un finaziere. Ma il banco è saltato mercoledì mattina quando tutti i prortagonisti sono stati arrestati.

In carcere sono così finiti Luciano Fezzardi, professionista di Asola, il maresciallo della Guardia di Finanza, Paolo Stranera, e l’imprenditore di Montichiari Angelo Scaroni, già finito nei guai meno di un anno fa nell'ambito di un'indagine sulla gestione dei richiedenti asilo.

Per il caso profughi Scaroni è indagato per truffa allo Stato. È ritenuto dagli inquirenti l'uomo chiave dell'inchiesta. È lui infatti a cercare, attraverso l'amico e faccendiere Fezzardi, di pagare una mazzetta al finanziere per conoscere lo stato dell’inchiesta che lo ha travolto nei mesi scorsi. E per la soffiata il militare della Guardia di Finanza avrebbe chiesto soldi. Gli inquirenti hanno sequestrato gli assegni che avrebbe dovuto ricevere ed incassare.

La Guardia di Finanza da tempo sta infatti indagando per capire dove Scaroni abbia fatto sparire il milione di euro che avrebbe incassato dallo Stato per gestire i profughi, che però avrebbe fatto vivere in strutture non a norma. Il maresciallo della Finanza pur non essendo direttamente coinvolto nell’attività investigativa a carico dell’imprenditore di Montichiari, avrebbe potuto acquisire informazioni riservate. Sospeso dal servizio da luglio, da quando è finito sotto indagine, è stato arrestato dai suoi stessi colleghi che lo hanno portato in carcere.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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