San Pancrazio di Montichiari, un anno per dare un tetto nuovo a pieve e campanile
Alla pieve di San Pancrazio hanno preso il via gli attesi lavori di risanamento e conservazione. Si parte con la ricostruzione dell’apparato ligneo del campanile e a seguire saranno realizzati altri interventi nell’edificio sacro, uno dei simboli della cittadina.
«I lavori - spiega l’architetto Davide Baretto, progettista e direttore dei lavori - sono iniziati ufficialmente il 26 giugno: si tratta di un risanamento conservativo che riguarda, principalmente, la copertura della pieve e il campanile. Quelli alla copertura e al campanile sono i due macro - lavori, cui si sommano lavorazioni accessorie, come ad esempio la ripulitura puntuale da muschi e vegetazione di alcuni punti delle facciate, la manutenzione dell’impianto campanario e il recupero dei portoni»
Complessivamente, stando alle previsioni, ci vorrà circa un anno per portare a completamento tutto l’intervento: l’intento è quello di concludere il cantiere per la prossima primavera - estate, la stagione in cui la pieve è maggiormente vissuta dalla comunità. «Si è partiti dal campanile, in modo tale che quest’estate la pieve sia fruibile - prosegue Baretto -. In particolare, nel campanile si provvederà alla ricostruzione dell’impianto ligneo dato che, nel tempo, si è deteriorato; ci si occuperà anche del recupero generale dell’impianto campanario. Per quanto riguarda la copertura, saranno sistemati i coppi: verranno ripuliti e, quelli rotti, sostituiti, inoltre sarà ripristinata l’impermeabilizzazione e verrà posizionata una linea vita, così, in futuro, quando serviranno interventi non bisognerà rimontare ogni volta il ponteggio. Saranno recuperati anche i portoni della struttura e verranno ripulite, se necessario, le facciate. Naturalmente il progetto ha ottenuto il via della Soprintendenza».
I fondi
I lavori, finanziati con fondi parrocchiali e comunali, sono stati supportati anche dai fondi Pnrr e dalle donazioni di fedeli e aziende. L’importo dell’intervento, da quadro economico del progetto, è di 349mila euro, di cui 150mila provengono, tramite la Regione, da fondi del Pnrr (si tratta del bando «Architettura rurale», riconducibile, appunto, Piano nazionale di ripresa e resilienza); il resto delle risorse sono della parrocchia, sostenuta da diverse donazioni di fedeli e aziende, nonché dal Comune che ha messo a disposizione un contributo di 80mila euro.
«Questi primi lavori consentono di rispondere alle priorità, come mettere in sicurezza il tetto e impedire le infiltrazioni di acqua - prosegue l’architetto -. La pieve di San Pancrazio necessita anche di altri lavori, come interventi sugli affreschi, ma intanto si inizia da qui con le risorse disponibili». Era da tempo che si aspirava alla concretizzazione degli interventi ora in corso, come più volte riferito dall’abate Cesare Cancarini; specialmente quelli che riguardano la copertura, fondamentali per tutelare il bene il cui nucleo originario risale al 1000-1100.
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