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Salta «Chiariphonia», si alza il volume della polemica politica

Il rinvio a data da destinarsi della manifestazione ha creato subbuglio a Chiari. Ancora da definire le modalità dei rimborsi
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Ha scatenato subbuglio a Chiari la notizia del rinvio a data da destinarsi della manifestazione «Chiariphonia 2015», organizzata dall’Orchestra Filarmonica della Franciacorta in collaborazione con Brebemi, con tra gli ospiti Gino Paoli. Le motivazioni che hanno portato alla decisione di non proporre il festival in programma a Villa Mazzotti dal 29 giugno al 7 luglio sono ancora piuttosto oscure, dato che l’associazione organizzatrice parla solo di «inconvenienti tecnico-logistici». Di fatto, l’unica spiegazione plausibile sembrerebbe il mancato raggiungimento di un numero di prevendite in linea con le attese. 

Nonostante il presidente dell’ensemble, Emiliano Facchinetti, abbia spiegato che il Comune di Chiari non c’entra con il rinvio, la Lega Nord, con il segretario Alessandro Cugini, parla di improvvisazione e «mancata solidità economica delle iniziative sostenute dall’improvvisazione dilettantistica dell’Assessorato alla Cultura gestito dalla neofita Laura Capitanio». 

Il sindaco Massimo Vizzardi respinge le accuse, bollandole come pretestuose e esprime «rammarico per l’annullamento delle date di un evento che avrebbe potuto arricchire il panorama delle iniziative estive». 

Resta aperto il capitolo rimborsi, nei prossimi giorni sul sito dell’Orchestra verranno inserite le informazioni su come richiedere il denaro speso per i biglietti. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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