Ritrovate le due autobotti spargiletame da 100mila euro
Come abbiano fatto a prelevarle e portarle ad una sessantina di chilometri resta un mistero. Anche per i carabinieri che le hanno ritrovate. Vero che chi le rubate ha agito di notte. Vero che nottetempo la campagna non è particolarmente battuta, ma vero anche che non sono state fatte sparire due biciclette, ma due macroscopiche autobotti spandiletame in acciaio inox del valore di 100mila euro l’una.
Di certo c’è che questi due mezzi immatricolati e di proprietà di un’azienda agricola di Sesto ed Uniti, in provincia di Cremona, spariti a febbraio dello scorso anno, sono stati trovati nelle scorse ore all’opera in un campo di Isorella, con targhe di altri veicoli e con i numeri di matricola parzialmente abrasi.
Indirizzati dal fermo immagine di una telecamera di sorveglianza piazzata a Pontevico, a metà strada tra la cascina di partenza e quella di arrivo, i carabinieri della Compagnia di Cremona, guidati dal cap. Livio Propato, hanno sviluppato le loro informazioni, passato al setaccio la bassa bresciana e le sue numerose aziende agricole.
Raccolte alcune indicazioni, che si sono rivelate decisive, su mandato di perquisizione, i militari dell’Arma ieri si sono presentati al cospetto di E.F. 58enne e a A.F. 50enne, entrambi di Isorella.
I due stavano utilizzando le autobotti incriminate e per questa ragione sono stati denunciati per riciclaggio. Insieme a loro nei guai ci sono finiti altri tre bresciani: si tratta di G.F., 42enne di Gottolengo, M.F. 50enne di Ghedi e N. P. 24enne di Gottolengo. Per loro l’accusa ipotizza il reato di furto aggravato.
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