Bassa

«Ritorniamo umani», ecologia e spiritualità per le persone e il Pianeta

L'incontro rientra nell'ambito della rassegna «Oro in bocca» e si terrà sabato 20 agosto alle 9 a San Paolo, in località Laghetto
Uno scorcio del Parco del fiume Strone a San Paolo - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio del Parco del fiume Strone a San Paolo - © www.giornaledibrescia.it
AA

Di mistero ne è piena la vita. Il mistero sta ovunque: sopra, sotto, attorno a noi. Talvolta lo si sente presente in maniera strabiliante, talvolta lo si ignora. Siamo tutti abitanti dello stesso Pianeta, eppure così diversi nell'interpretare i segnali che riceviamo. Il più delle volte basterebbe fermarsi e guardarsi intorno anche solo un attimo per cogliere dimensioni che non sono per forza al di fuori della nostra portata umana, ma richiedono tempo, pazienza e concentrazione affinché si rendano palesi.

Le giornate sono diventate una sequela di impegni che, paradossalmente, ci hanno sottratto il tempo a nostra disposizione per…rimanere umani. Cosa occorrerebbe fare, quindi, per tornare, appunto, umani? Domani, sabato 20 agosto alle 9 a San Paolo in località Laghetto, proveranno a rispondere a questo complesso dilemma don Luigi Verdi e padre Ermes Ronchi.

In dialogo con Michela Faustini, vicepresidente della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, padre Ronchi e don Verdi andranno a fondo sul tema «Ritorniamo umani: l'ecologia integrale e la spiritualità come dimensione dell'umano». L'incontro rappresenta l'ultimo appuntamento di «Oro in bocca», la rassegna promossa dalla Fondazione Provincia di Brescia Eventi che ha toccato le comunità montane della Valcamonica, della Valsabbia, del Sebino Bresciano e le terre della Bassa, proponendo incontri mattutini preceduti da brevi camminate immerse nella natura. 

Don Luigi Verdi

Don Luigi Verdi
Don Luigi Verdi

Secondo don Luigi Verdi, fondatore del luogo di incontro e di accoglienza Fraternità di Romena, una pieve romanica situata a Pratovecchio in provincia di Arezzo, il primo passo verso il tornare umani sta nel chiedersi come dovrebbe essere il mondo che voglio e non il mondo che vorrei. «Il mondo che vorrei, come dice una canzone di Vasco, è una bischerata - afferma don Luigi -. Il primo passo sta nel cominciare a pensare al mondo che voglio, a come dovrebbe essere, tirando in ballo la volontà se veramente si ha intenzione di cambiarlo».

Secondo don Verdi la trasformazione è da lì che comincia: nel farsi parte attiva. Allora, con ogni probabilità, «i mali di questo tempo, che sono il nichilismo di cui raccontava Nietzsche e le sue conseguenze - la stanchezza, il non sentirsi mai a casa, la solitudine - potranno iniziare ad allontanarsi». Solo così si avrà il senso «di un mondo nuovo, che permetterà di essere chiesa dentro e intorno a noi». 

Padre Ermes Ronchi

Padre Ermes Ronchi con papa Francesco
Padre Ermes Ronchi con papa Francesco

Lentezza e disciplina interiore sono la «cura» di padre Ermes Ronchi, che ha alle spalle due dottorati in Storia delle Religioni con specializzazione in Antropologia Culturale alla Sorbona e in Scienze Religiose all'Institut Catholique de Paris. Nel 2016 padre Ronchi, su incarico di Papa Francesco, tiene le meditazioni degli esercizi spirituali alla Curia Romana e da allora vive nella piccola comunità di Santa Maria del Cengio, a Isola Vicentina.

«Dobbiamo recuperare la lentezza, cioè la capacità di fare una cosa alla volta - spiega - e, con essa, regalarci ogni giorno il tempo per la mente e per il corpo: mezz'ora di silenzio per rimettere in ordine la mente e mezz'ora di camminata per tornare a provare quello stupore che c'è nell'accorgerci dell'esistenza di un albero, nell'imparare il suo nome». Sembrano gesti semplici, eppure, nella realtà quotidiana, sono così complicati. «Dare attenzione alla bellezza è una risposta». A partire dal fiore, dal filo d'erba.
 
«Perché l'ecologia non è un soprammobile, ma una questione di vita o di morte e di questo ce ne accorgiamo vedendo ciò che accade attorno a noi ogni giorno - conclude padre Ermes -. Se la nave affonda con uno sguardo rapido e superficiale posso anche chiudermi nella mia cabina per non vedere, ma non per questo saremo indenni da ciò che accadrà». La risposta sta «nel non guardare alla natura come ad un qualcosa che si possiede, ma come ad un mistero di cui vivere e di cui godere». 

Il percorso

La località Laghetto fa parte del Parco del fiume Strone. Alle 8,30 si lascia la macchina al parcheggio del mobilificio Pasini (Via Roma 92, San Paolo), si procede lungo la pista ciclabile e su un tratto di strada sterrata che porta al Laghetto. Tempo previsto di percorrenza: 20 minuti. Seguendo le frecce lungo il percorso si entra nel bosco dove, dopo un ponticello, si arriva a un prato con una costruzione in legno.

In caso di maltempo l'evento si terrà nella chiesa parrocchiale di San Zenone. La partecipazione è gratuita previa prenotazione all'indirizzo: prenotazioni.oroinbocca@gmail.com.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato