Rapinò il capotreno, «Oltre il filmato tutt’altra realtà»
Si saprà tra un mese se il 23enne senegalese accusato di aver aggredito il capotreno di Trenord sulla linea Brescia-Cremona il 23 settembre dello scorso anno sarà condannato.
Il processo abbreviato a suo carico per rapina, lesioni e resistenza ieri ha registrato l’esame della testimone che riprese alcuni momenti della lite con Giordano Stagnati, 25enne controllore cremonese, per poi diffondere il video sui social network. Al termine del suo interrogatorio il gup Carlo Bianchetti lo ha aggiornato per la sentenza al prossimo 9 maggio.
Secondo la ricostruzione del pm, Moussa Diatta, trovato sul convoglio senza biglietto, non solo si rifiutò di pagare, ma strappò dalle mani del capotreno il suo palmare, lo scaraventò a terra e gli sferrò uno schiaffo. Il legale di Giordano Stagnati ieri ha cercato di fare emergere le contraddizioni tra la realtà offerta dal filmato diffuso sul web, nel quale si può apprezzare la scomposta reazione del capotreno (un morso al braccio del passeggero) e sentire gli insulti razzisti rivolti a Diatta, e quella fornita dalla completa sequenza dei fatti.
L’avvocato Massimiliano Cortellazzi ha ottenuto conferma della circostanza che anche la teste fosse sprovvista di biglietto e fosse già stata in precedenza invitata da Stagnati a pagare, ma ha anche provato che il capotreno non fosse seduto in terra sul convoglio, come affermato dalla difesa e mostrato dal video finito al centro dell’inchiesta, ma che a terra, come dimostrato da alcuni fermo immagine, ci fosse finito in seguito alle spinte dell’imputato. Diatta si difese dicendosi vittima di un’aggressione immotivata del controllore.
Disse in particolare che questi, oltre ad insultarlo pesantemente, gli strappò di mano la carta di credito impedendogli di fatto di pagare. «Abbiamo la prova che il mio assistito provò ad incassare il prezzo del biglietto strisciando la carta di Diatta nel Pos. Era una ricaricabile scarica» ha spiegato l’avvocato Cortellazzi, ribadendo il danno subito dal suo assistito e ricordando di aver denunciato per diffamazione la giovane che ha diffuso il filmato sui social. Stagnati, senza lavoro da dicembre, ha impugnato il licenziamento e portato Trenord davanti al giudice del lavoro: la causa è fissata per il 13 luglio. «Fare il capotreno era il mio sogno. Adesso non più» ha detto ieri il giovane al termine dell’udienza.
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