Bassa

Ragazzo armato dallo zio, la vittima: «Ha mirato e mi ha sparato»

Nel processo a carico di Antonio Di Sanzo, ascoltati anche i vicini di casa di Montichiari e le sorelle del minore
Il luogo dove è avvenuto l’agguato a Montichiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il luogo dove è avvenuto l’agguato a Montichiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
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All’inizio di luglio, con tutte le cautele previste per casi come questo, sarà sentito il ragazzo accusato di aver premuto il grilletto su indicazione dello zio, il 2 aprile del 2021 quando aveva 13 anni, ai Chiarini di Montichiari per eliminare quello che riteneva un rivale in amore. A metà settembre davanti al giudice Luca Tringali sarà invece sentito Antonio Di Sanzo, lo zio che, secondo l’accusa, aveva messo l’arma in mano al nipote e gli aveva indicato il bersaglio.

Nell’udienza celebrata ieri invece è stata la vittima, il 31enne Manuel Poffa raggiunto da un proiettile alla spalla, che si è costituito parte civile, a raccontare al Tribunale quanto ricorda di quella serata.

La deposizione

Al banco dei testimoni il 31enne ha ricostruito i suoi rapporti con l’imputato: «Con Antonio ci conosciamo da più di dieci anni e siamo amici» ha spiegato ma due settimane prima di quella sera «mi ha chiesto di accompagnarlo in macchina sul fiume e mi ha mostrato una pistola per minacciarmi. Era convinto che mi vedessi con la sua fidanzata ma io non la conosco neppure». Lo stesso Poffa, sentito dal sostituto procuratore Alessio Bernardi subito dopo i fatti, aveva spiegato di «non essere stupito del fatto che avesse una pistola perché in paese era conosciuto come un delinquente. Lo sentivo parlare con suo fratello di una rapina da far commettere al nipote e anche di soldi falsi», una versione confermata anche ieri in aula dopo una contestazione del pm.

Lo sparo

Ripercorrendo i fatti del 2 aprile Poffa ha spiegato di essere stato con Di Sanzo a trattare l’acquisto di un’auto e «appena mi sono allontanato mi ha richiamato al telefono e sono tornato. Lui era sullo scooter e suo nipote sulla biciciletta. Ho sentito uno scatto metallico e mi sono girato e ho visto il ragazzino che caricava una pistola, me la puntava e mi sparava». Ferito il ragazzo ha «provato a correre verso casa e mi hanno soccorso i vicini». In aula anche una delle sorelle del 13enne che ha spiegato: «Mio fratello mi ha detto che non sapeva neanche lui perché ha sparato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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