«Radio Kiev»: «Zelenski andrà sui posti più difficili»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Oggi Slava è pensoso e pensieroso. La sua Natascia, la moglie, è in viaggio per Leopoli e raggiungerà da lì Dnipro e quindi un altro viaggio per la città dell'identità, dove è nata e ci sono i suoi cari. Quasi tre giorni di viaggio, corriera direttamente da Brescia, treno e quindi corriera. Slava come va?
«L'ho accompagnata io, saranno state 19 persone, donne e bambini che tornano indietro, soltanto un uomo. Domani saranno a Leopoli verso le 9 del mattino. Poi mia moglie prenderà un treno per andare a Dnipro. Li abbiamo accompagnati. Molti lavoratori prendono spesso questo bus, molti lavoratori operano a Brescia. È un autobus comodo. Mi sento preoccupato. Mia moglie va verso la guerra e non sai mai cosa può succedere. Lei va vicino a campi di combattimento, non vicinissimo. Io spero che torni tra tre settimane. Natascia incontrerà sua madre, sua sorella e tutti gli altri parenti che stanno sempre in Ucraina.
Sul fronte dei combattimenti si muove poco. Zelenski andrà sui posti più difficili. Intanto i russi ripetono le solite fesserie, ripetono che non hanno invaso Ucraina e Medvedev dice che l'Ucraina non esisterà più. Putin si paragona allo zar Pietro primo e vuole riprendersi tutte le terre che erano russe. Come anche la Polonia. Ecco, la mia Natascia va nella nostra patria che è considerata così dalla Russia. Finirà, un giorno finirà».
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