Radio Kiev: «Tu scambieresti la Lombardia per la pace?»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
«Quando ascolto qualche amico italiano dire che va bene lo scambio Donbass con la fine della guerra io rispondo: tu scambieresti la Lombardia con la pace?».
Non c'è come mettersi nei panni degli altri per capire la difficoltà. E la questione delle garanzie domina le discussioni. Slava teme che i negoziatori discutano e Putin poi non mantenga la parola. Un conto sono i negoziatori e un conto è ciò che pensa e decide Putin.
«Noi ucraini ringraziamo tutti coloro che ci aiutano - dice Slava -, ringraziamo tanto gli italiani. I polacchi hanno accolto due milioni di noi, ci stanno aiutando in un modo mai visto, sono degli esempi di generosità, eppure non siamo sempre andati d'accordo con la Polonia. Oggi i polacchi sono nostri fratelli. Mia figlia, alcuni suoi amici, mia cugina sono stati accolti in Polonia e riferiscono che si sentono come a casa. In Ucraina, qualcuno, ripeto, qualcuno, approfitta della guerra e accoglie qualche connazionale in modo sbagliato. Con affitti superiori e prezzi alzati dei prodotti. La guerra è una brutta bestia, escono dall'animo dei sentimenti strani. La stragrande maggioranza dell'Ucraina è unita e generosa e resiste eroicamente. Mandateci le armi, altrimenti non possiamo resistere».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato