Bassa

Radio Kiev: «Si aspetta il 9 maggio per conoscere il futuro»

Il giorno della parata russa viene indicato da molti come cruciale per le sorti del conflitto
Guerra in Ucraina - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Guerra in Ucraina - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

I mass media scrivono, ti assicuro direttore, la notizia dettata da Slava da diverse settimane e adesso annunciata dalle colonne nazionali e internazionali: a luglio inizierà il contrattacco dell'esercito ucraino, non subito, si prepara all'uso delle nuove armi arrivate dall'Occidente. Quando lo abbiamo scritto noi, non dattilografi e piuttosto pensiero critico con Slava, qualcuno ci ha preso per matto: come, gli ucraini contrattaccano contro il grande esercito russo?!

La questione, spiega Slava con una mancanza di voglia di ragionare alla viglia della sfilata assurda del 9 maggio di Putin, la questione non è il contrattacco, invece si riferisce alla durata del conflitto. Nel giro di un mucchio di settimane, sostiene, i soldati ucraini saranno in grado di usare le armi arrivate dall'Occidente, in special modo dalla Gran Bretagna e allora potranno battere l'esercito russo su molti piani e respingerlo fuori dai confini, almeno a nord e a est, la Crimea è data per persa e sul resto si tratta, prima cessare il fuoco. 

Il presidente della Bielorussia, Lukaschenko, apparso fino a qualche settimana fa pronto a invadere l'Ucraina, oggi scrive che è tempo di prepararsi a trattare e di smettere di parlare di bomba atomica.

Le generazioni ucraine della guerra, i veterani e i giovani si sono saldati e dunque questa saldatura garantirebbe una resistenza ad oltranza. Anche l'esercito russo ha ricevuto un cambio e ora è più fresco e più consapevole della missione Ucraina. Il primo attacco un compiuto il 24 febbraio da decine di migliaia di giovani soldati neppure a conoscenza di dove finivano e per quale ragione.

Altro tema spesso proposto da Slava alla nostra Radio Kiev si riferisce all'allenamento al dolore. Di cosa dovrebbe mai temere, oggi, il popolo ucraino, a 73 giorni dall'inizio della guerra dopo aver assistito a uccisioni di bambini e di donne, di stupri orrendi, di sepolture marca nazista, di orrende deportazioni. Oltre questo, che è il modo peggiore di morire, esiste soltanto una morte più lieve.  Allora nulla risulta irresistibile. E si attende domani, 9 maggio, giorno della parata, giorno dell'annuncio sul futuro della guerra. Trattativa o scontro totale?

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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