Bassa

Radio Kiev, «Ora per l'esercito ucraino nel sud è molto dura»

Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in Ucraina
Soldati dell'esercito russo a Kherson - Foto Ansa/Epa/Sergei Ilnitsky © www.giornaledibrescia.it
Soldati dell'esercito russo a Kherson - Foto Ansa/Epa/Sergei Ilnitsky © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Kherson è nella presa potente dei russi. Kherson, dicono gli esperti, potrebbe essere la seconda Mariupol. Cosa ne pensi, Slava?

«Putin, il 9 maggio, avrebbe voluto annunciare la presa di Kherson come il fine ultimo vittorioso della guerra. Invece qualcosa non ha funzionato. E sapete cosa non ha funzionato nel momento giusto? Il tradimento che c'è stato da parte di qualcuno dei nostri, i quali non hanno chiuso l'unico accesso che c'era per entrare a Kherson. Sono avanzati 30mila soldati russi dalla Crimea, su una sola strada con un solo ponte che non sono stati protetti e difesi come si doveva.

La presa di Kherson ha causato anche la facile manovra su Mariupol che non è riuscita a resistere oltre la già grande resistenza proprio perchè sorpresa dal tradimento su Kherson. Ora per il nostro esercito nel sud è molto dura.

Le nuove armi della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, sostengono molti osservatori, non possono essere usate perché l'addestramento non è completato e i giovani soldati ucraini spesso usano queste nuove armi con approssimazione. Al momento, tutto sembra muoversi verso lo stabilirsi di quei confini. Sono molti coloro che sostengono l'apertura del tavolo delle trattative quando il Donbass sarà sotto il controllo russo. Non tengono conto della volontà della stragrande maggioranza degli ucraini indisponibili a trattare con la cessione di una parte della propria terra. Provate a pensare voi a una trattativa, in cui chi vi ha aggredito dice, concedo una tregua se mi date la Sicilia e la Lombardia? Cosa rispondereste?».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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