Bassa

Radio Kiev: «Non si vuole ammettere ma è una guerra europea»

Slava nato e cresciuto in Ucraina e ora residente nella Bassa si collega ogni sera con chi è rimasto in patria
Appartamenti distrutti a Borodyanka - © www.giornaledibrescia.it
Appartamenti distrutti a Borodyanka - © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Slava conosce l'economia di guerra della sua Ucraina, ripassa con noi gli aumenti dei prodotti: «Il biglietto per viaggiare, in generale costa più del 30%, latte, burro e carne più 20%, benzina aumentata di una volta e mezza, costano come in Italia. È dura, gli ucraini sapevano e accettano, non sono depressi, è uno dei costi della barbarie che si sta abbattendo da più di tre mesi sulla nostra patria».

Slava sollecita l'aiuto delle armi, ribadisce il punto più difficile della guerra: «Adesso, i russi hanno truppe fresche, noi siamo sempre gli stessi, le armi nuove non sono arrivate e se arriveranno ci sarà la necessità di un addestramento minimo di due settimane.

Tra qualche giorno l'Europa darà la risposta alla domanda dell'Ucraina per entrare nell'Unione europea, ma la proposta del primo ministro inglese Boris Johnson è la più gradita, una unione tra gran Bretagna, Ucraina, Polonia e paesi Baltici in una nuova alleanza. Ci sarebbe l'ombrello della Nato incluso e coloro che ci stanno aiutando di più anche se noi ucraini ringraziamo tutti per il sostegno che ci viene dato. Grati all'Italia

I russi ci hanno rubato il grano e adesso bloccano le esportazioni, dicono: o eliminate le sanzioni o non vi diamo il grano. La beffa è amarissima, il grano è nostro, loro lo hanno rubato e adesso con questo furto bestiale minacciano l'Europa. Da tempo non è più una guerra tra l'invasore russo e l'Ucraina, è una guerra almeno europea. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire, è un detto vostro e anche nostro».

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