Radio Kiev: «Nel Donbass un grande cambiamento demografico»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Slava, fonti serie parlano di deportazioni di migliaia di persone dall'Ucraina alla Russia, molti bambini. «Nello stesso tempo migliaia di persone ritornano in Ucraina dall'Occidente, chi ha l'età e l'energia per aiutare l'esercito, altri per soccorrere, aiutare i malati negli ospedali, assistere gli anziani. Intanto i combattimenti spingono sempre di più fortemente a sud. L'avanzata russa non sfonda, hanno annunciato corridoio per Moldova, l'interesse del Donbass è sempre stato un finto obbiettivo, Putin vuole occupare e distruggere l'Ucraina che deve diventare russa, chi non accetta viene eliminato. Chi è incerto viene deportato. In Ucraina, nel 1991 eravamo 52 milioni, dopo la fine dell'Urss, i censimenti sono saltati, nel 2014 solo in Donbass abitavano 8 milioni di persone. Adesso nel Donbass non ci sono più di un milione di persone. Sta succedendo un grande cambiamento demografico. Ci sono i separatisti, alcuni per paura, alcuni per convinzione.
Un giornalista russo di opposizione ha raccontato di aver incontrato una donna anziana ucraina fuggita dal Donbass e le ha chiesto perché era fuggita. Ha risposto che a lei va bene Putin, in Polonia, dopo essere fuggita dal Donbass ha dichiarato di essere dalla parte di Putin. Scappa in Polonia ed è dalla parte di Putin, sono robe da matti. La propaganda fa la sua guerra e riesce a vincere qualche volta perché c’è molta ignoranza. Tanti anziani non sono mai usciti dai loro piccoli paesi in tutta la loro vita. Ho sentito un'ora fa che i russi hanno lanciato i missili su Odessa ed hanno colpito infrastrutture e case civili. Per adesso non riescono neppure ad avvicinarsi ad Odessa, lanciano missili per terrorizzare. Per arrivare ad Odessa dovrebbero occupare metà Ucraina.
Ogni giorno, a Kiev, trovano centinaia di persone sepolte sotto terra, sono già stati identificati. I nostri portavoce parlano di 20mila soldati russi e i feriti tre volte tanto, circa 60mila. Sono cifre difficili da verificare, si sente parlare di 5mila soldati ucraini uccisi.
La notizia che mi ha colpito di più è il livello di terrorismo cresciuto con lancio di missili contro le case dei civili. Puntano a spaventare gli abitanti di Dnipro. Per prendere Dnipro dovrebbero prendere prima tutto il Donbass. Ancora qualche giorno e tutto sarà chiaro. I combattimenti sono sempre più forti. Domani è la Pasqua ortodossa, la guerra continua».
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