Radio Kiev: «L'avanzata russa è cominciata»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Una domanda di nuovo inquietante su Mariupol martoriata, su una città dichiarata caduta cento volte e invece mai morta. Che succede, caro Slava, nella Mariupol reale, almeno per quello che le riferiscono le sue fonti in Ucraina e vicino all'Ucraina? «Truppe russe controllano circa due terzi della città, un terzo, più o meno sono sotto il controllo dell'Ucraina. L'ultimo duello è nella grande acciaieria e non possono usare bombe di tre tonnellate perché l'acciaieria riesce e resistere. Adesso ci sono combattimenti anche per la strada. Mariupol è divisa per diverse periferie e qualche periferia è controllata dai nostri. Zelenski ha detto che se i russi non lasciano liberare anche i soldati, allora non si cede. L'avanzata russa è cominciata. Noi non cerchiamo soltanto di contenere, facciamo una difesa in movimento e colpiamo da parti inaspettate.
Questa difesa in movimento viene seguita con molta attenzione anche dai ministeri della guerra occidentali è una forma di resistenza mai vista prima in maniera così potente.
Putin non ha più le forze per avanzare, non sono sicuro che riesca a occupare tutto il Donbass, un conto è prendere qualche villaggio, ma poi lo perdono, e soltanto quando finirà la seconda fase, non oltre le prossime due settimane, allora capiremo come andrà a finire.
Arrivano tanti missili a Leopoli, che è una città non lontana dal confine della Polonia, cercano di spaventare le tante persone che entrano dalla Polonia e soprattutto di intercettare i carichi di armi provenienti dall'Occidente.
A Dnipro, il 60% dei missili sono statio intercettati dalle nostre difese e abbattuti. Le armi arrivano e servono sempre di più. Noi chiediamo carri armati che colpiscono a 60 chilometri non solo quelli che colpiscono a 5 chilometri. Sono trascorsi quasi due mesi dall'aggressione russa e l'Ucraina resiste e contrattacca. Chi l'avrebbe detto prima dell'invasione».
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