Bassa

Radio Kiev: «La realtà ci prepara ancora una lunga guerra»

Slava, il nostro riferimento del collegamento Brescia-Ucraina, racconta le preoccupazioni dei suoi connazionali
I soccorsi in un edificio distrutto a Vinnytsia, in Ucraina - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
I soccorsi in un edificio distrutto a Vinnytsia, in Ucraina - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

«Dopo sei mesi di guerra è stata girata un'altra pagina importante della guerra. I miei connazionali dicono che la realtà ci prepara una lunga guerra». 

Slava, il nostro riferimento del collegamento Brescia-Ucraina, traduce le preoccupazioni dei suoi connazionali, conosce gli aiuti dell'Occidente, milione di euro per milione di euro: «Anche gli americani hanno rilanciato spese in bilancio e rifornimenti, così la Gran Bretagna e Jonshon è arrivato ieri a Kiev per mettere a disposizione la sua persona anche su possibili bombardamenti sulla capitale. I soldati ucraini si stanno addestrando anche all'estero, in Gran Bretagna soprattutto, nella regione del Kent dove si organizzano corsi di combattimento urbano in un villaggio preciso, si tratta di una delle poche centrali per svolgere un programma di addestramento di circa un mese. Duemila soldati ucraini sono già rientrati e se ne stanno preparando diecimila per rinforzare e sostituire truppe stanche e che hanno bisogno di riposo e di ricambio.

Ieri è scattato l'allarme per 187 volte e vuol dire che Putin ha ordinato di fingere di attaccare, alzando i suoi aerei quasi duecento volte, colpita la stazione ferroviaria e altre strutture civili vicino a Dnipro, esattamente a Ciaplinka, dove passano treni regionali, mettete Grumello o Chiari, colpite molte case di poveri vicino alla stazione e cinque missili hanno colpito un treno, sono bruciate delle persone e sono stati uccisi due bambini, di 6 e 11 anni. Terrorismo puro. Che motivo c'era a colpire una stazione piccola e case di gente povera, uccidere 22 persone e 2 bambini. Qui le case sono vecchie con un orto e basta, i bambini giocano su strade strette. Ogni giorno nuove brutalità».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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