Bassa

Radio Kiev: «La nostra terra non va barattata»

Slava sostiene che la resistenza degli ucraini contro la Russia debba proseguire oltre la data simbolica del 9 maggio
La città di Mariupol, distrutta, senza più gas, luce e acqua - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
La città di Mariupol, distrutta, senza più gas, luce e acqua - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
AA

Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Slava, Putin spinge su Donbass e Mariupol e dalle sue dichiarazioni molti sostengono che il 9 maggio sarà l'annuncio di una vittoria e l'inizio reale di una trattativa. Tu insisti a dire di no. La guerra dovrà pure terminare e quali potrebbero essere le condizioni secondo gli ucraini? «Lui vuole andare nella parata di Mosca il 9 maggio con questa finta vittoria. Non possiamo accettare, l'ha ripetuto il nostro presidente, è la nostra terra e non è da barattare. Le truppe russe devono uscire da dove sono entrati e poi ne parliamo. Altrimenti resistiamo fino alla fine. Tutto si decide in campo di combattimento. I miei connazionali la pensano così. Del resto, anche i russi non accettano. Migliaia di soldati sono caduti e non si torna indietro.

Prima in Europa si affermava di dare armi agli ucraini per fermare il nemico, negli ultimi due giorni si dice che dobbiamo dare armi agli ucraini perché possano vincere. Gli eserciti sono molto stanchi e questo potrebbe esser un dato importante. 

Ieri è stato catturato l'amico, il consigliere Medvedceiuk, un uomo importante della corte di Putin che è stato il padrino di sua figlia. Nel 2014 ha comperato quattro canali televisivi filorussi in Ucraina e ha cominciato a fare propaganda. Proprio lui avrebbe dovuto sostituire Zelenski e preparare l'entrata dei russi con grande entusiasmo, ogni regione, ogni città duemila combattenti dovevano sostenere le truppe russi e cinquemila persone applaudire e gettare fiori ai "liberatori". Medvedceiuk ha rubato, è stato un grande corruttore. 

L'offensiva russa minaccia la mia città e sono preoccupato per mia madre e i miei parenti. La nostra Pasqua si festeggia come da voi. Quest'anno sarà una Pasqua difficile. Andremo in chiesa, ci riuniremo intorno al tavolo della famiglia. Due i piatti più importanti, il piatto della resistenza e dell'unità e il piatto della speranza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato