Radio Kiev: «La nostra resistenza passa per l'Isola dei Serpenti»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Slava tira un sospiro di sollievo dopo giorni complicati: la moglie infatti era partita, non senza difficoltà immaginabili, per fare ritorno in patria, costretta a farlo da alcune incombenze. Ha presto avuto però notizie rassicuranti: «Dopo due giorni di viaggio, mia moglie Natascia ha abbracciato la sorella e suo marito, mia madre. Sta bene, tutto a posto. Non ha ascoltato nessuna sirena, le bombe e i missili sono caduti talmente lontano da non averli sentiti. Adesso curerà i denti in una clinica specializzata e quando avrà sistemato le cose di famiglia intraprenderà il viaggio del ritorno».
Sul fronte dei combattimenti, l'esercito ucraino ha messo sotto tiro l'Isola dei Serpenti dove i russi cercano di installate scudi antimissile e anti aerei.
Sono state colpite le due piattaforme rubate dai russi a noi, quelle che sono nel mare e ci erano costate ciascuna 800 mila euro. I russi ci ha rubato tutto. La nostra resistenza è adesso più forte. Le armi inglesi e presto quelle americane ci permetteranno di contrattaccare o di contenere il tentativo russo di prendersi il sud e il Donbass».
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