Radio Kiev: «Il popolo ucraino pensa all'inverno»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana
Slava, il nostro comunicatore di notizie dall'Ucraina, invita alla prudenza: «È vero, alcuni villaggi vicino a Kherson sono stati rioccupati dalle truppe ucraine, i russi hanno ricevuto truppe fresche e la situazione è di stallo, difficile sfondare e difficile difendere, in queste condizioni il fronte rimane fermo, a parte alcuni colpi improvvisi da una parte o dall'altra.
Il popolo ucraino pensa all'inverno, l'energia del nucleare è controllata adesso dai russi e noi abbiamo il 50% di gas proveniente dalla Russia. Fino a due anni fa, le nostre case d'inverno avevano 24-25 gradi e adesso si è cominciato a costruire e a ricostruire, quando è difficilmente possibile, con nuove tecniche e tecnologie per la tenuta del calore.
Io sono un ingegnere minerario e da noi ci sono molte miniere di carbone, impossibile non pensare anche al carbone in un periodo di guerra. La cosa più inquinante è la guerra.
Anche l'Europa è posta sotto il ricatto della Russia e pensa ai razionamenti inevitabili di questo prossimo inverno. Tecnici e scienziati assicurano un esercizio e un sacrificio sopportabili, indicano come risaparmiare e molti hanno già iniziato a farlo con il rientro dalle ferie. Tutto ricomincia. Leggo una grande preoccupazione intorno alla centrale nucleare di Zaporhozhia e a me sembra una preoccupazione eccessiva.
Sono sempre più attive le truppe partigiane, organizzate, bene armate, colpiscono e si ritirano, in Italia si conosce bene la guerriglia partigiana, nella seconda guerra mondiale, grazie all'aiuto delle forze di liberazione, questo tipo di guerriglia ha contribuito a liberare l'Italia. Speriamo accada la stessa cosa in Ucraina».
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