Radio Kiev: «Il grande pericolo è che Putin cerca lo scontro nucleare»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Zaporizhia, centrale nucleare occupata dai russi, bombardata con pericoli inauditi, reciproche accuse tra gli uni e gli altri e il nostro comunicatore Slava pronto a leggere lo scontro in modo da non sottovalutare e nello stesso tempo da non esagerare: «Il grande pericolo che Putin pretende di alzare giorno dopo giorno, lo scontro nucleare, a mio parere non esiste. Sono menzogne e permette all'agenzia per il nucleare di visitare i posti della centrale per poter affermare, alla fine, che lui non c'entra nulla, lui ha fatto di tutto costruire un tavolo di trattativa.
La Russia non può permettersi un'altra Cernobyl. Io c'ero al tempo di Cernobyl ed ero un militare dell'Unione Sovietica, a 18 anni. Ricordo molto bene: nei giorni di Cernobyl andavamo in parata per gridare viva l'Urss. Io ero militare sovietico a Kiev, non lontano da Cernobyl, sei mesi a Kharkhiv e uno anno e mezzo a Kiev. Vivevamo in un bunker sotto terra circa 500 metri e il primo piano era a 200 metri, con porte di acciaio di un metro di spessore, tutto coperto di cemento armato.
Un paio di giorni fa, è stata simulata una fuga del nucleare dalla Centrale e si è calcolato che il vento porterebbe buona parte del veleno verso la Russia. Gli inglesi hanno già detto, in modo chiaro, che nel caso di una sfida sul nucleare, la Nato riterrebbe di essere stata attaccata e sarebbe la fine. Nessuno vuole la fine del mondo. Putin scherza col fuoco, ma sa di non poter andare oltre».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato