Bassa

Radio Kiev: «Il 9 maggio Putin annuncerà l'annessione del Donbass»

Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi ucraini
Vladimir Putin - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Vladimir Putin - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Slava punta l'attenzione come milioni di persone verso quel 9 maggio, giorno della vittoria nella seconda guerra mondiale. Cosa dirà Putin? «La mia è una previsione, costruita ascoltando molti amici in Ucraina. Putin annuncerà il Donbass che si è annesso e annuncerà che territori del sud, la città di Kherson si è annessa alla Crimea. Dirà, quindi, che questi territori sono ufficialmente territori della Russia. Chi attaccherà questi territori, attaccherà la Russia che potrà rispondere con qualsiasi armi.

A Mariupol, grazie all'interposizione dell'Onu e della Croce Rossa centinaia di civili, soprattutto bambini, donne e anziani sono messi in salvo a Zhaphorizia. I soldati ucraini rimangono nell'acciaieria, nei cunicoli, nelle gallerie, specie di catacombe e da lì non escono, ma i russi non riescono a stanarli.

I combattimenti più o meno si ripetono giorno dopo giorno e tra un poco saranno passati settanta giorni dall'invasione. Alla fine di febbraio nessuno avrebbe pensato di resistere al grande esercito della Russia per più di due mesi e invece l'esercito ucraino è lì, coraggioso e forte. Aspettiamo il 9 maggio. Putin dichiarerà queste annessioni e poi aprirà a un tavolo di trattativa in cui vorrà imporre queste annessioni. Se non otterrà quello che vuole punterà su Moldavia e non escludo  un attacco alla Romania. A quel punto, la guerra diventa europea veramente».

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