Radio Kiev: «I russi stanno alzando la posta, inizia una settimana difficile»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Il cerchio di Putin esplode: Lavrov ministro degli Esteri, minaccia la terza guerra mondiale, Medvedev, già presidente della Russia, dice a noi italiani che siamo bastardi e distruggerà l'Occidente, mai accaduta una simile barbarie in ogni tempo conosciuto della Russia. Cosa sta succedendo Slava, non ti sembra una molto pericolosa escalation?
«Anche ai tempi della guerra fredda non usavano questi toni perciò si sentono impuniti e sentono l'Occidente mai così debole e Putin si considera imbattibile e più forte e vuole parlare soltanto con gli Stati Uniti, tutti gli altri secondo lui non sono alla sua altezza. I russi stanno alzando la posta e chi comanda con Putin sono i servizi segreti, Lavrov e Medvedev fanno soltanto polvere. Per noi ucraini è arrivata una nuova settimana critica. I russi cercano di avanzare dal Izium a est verso sud a Slavyansk e chiudere in una trappola le nostre truppe. Slavyansk è città importante, da qui è iniziata l'invasione russa nel 2014. Se questa manovra riesce, siamo nelle condizioni di Mariupol e altri duemila uomini possono essere fatti prigionieri. In questa settimana si decide.
Gli Stati Uniti adesso propongono soltanto quattro macchine di missili, ma a noi ne servono almeno sessanta per resistere. Gli Stati Uniti non vogliono la sconfitta della Russia, vogliono indebolirla nel tempo, temono cosa potrebbe accadere dopo Putin. A Kharkhiv bombardano in maniera più forte e la normalità viene meno.
Una nostra amica che abita vicino a Kiev racconta come ha viaggiato da Kiev verso Dnipro usando il treno. Dice che gente comincia a tornare e il treno prima vuoto adesso è quasi pieno. La gente cerca di tornare, ma la normalità è molto lontana. Anche il biglietto del treno è aumentato del 60%. Anche il prezzo dell'autobus è aumentato tra il 60 e l'80%. Per farvi capire: un biglietto del treno, mediamente tra prima classe seconda classe e classe lusso, da Leopoli a Dnipro costa intorno ai 20 euro. Non sono treni di grande velocità, da Leopoli a Dnipro ci vogliono 18 ore».
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