Radio Kiev: «I russi non troveranno i nascondigli dei risparmi»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Natascia, la moglie del nostro Slava, attualmente in Ucraina, vicino a Dnipro racconta al marito le notizie di diversi rifugiati nel loro condominio, arrivati da molte parti dell'Ucraina: «Il coprifuoco ha orari diversi da una città all'altra, da mia madre e da mia moglie, il coprifuoco è alle 10 di sera. I rifugiati hanno riconfermato le razzie dei soldati russi, portano via ogni cosa che trovano. Rari i casi di sciacallaggio che si erano registrati nei primi giorni di guerra nei dintorni di Kiev. I ladri furono puniti duramente.
Anche oggi sono stati lanciati molti missili e metà sono stati intercettati e distrutti dalla artiglieria ucraina. Si sente che il vento sta cambiando. Potrebbe essere una questione di giorni. Nonostante l'economia di guerra costringa a molti sacrifici, alcune fonti mi riferiscono che i miei connazionali continuano ad essere dei bravi risparmiatori, proprio come gli italiani. In molti campi siamo più simili di quello che si possa pensare.
A proposito delle somiglianze vi ripeto che Odessa, bombardata l'altro giorno, è come Napoli e le persone della nostra città somigliano molto nei loro comportamenti alla simpatia dei napoletani, pregi e difetti.
Le banche funzionano bene e anche da noi c'è chi nasconde sotto il materasso qualche risparmio. Tutto il mondo è paese quando si parla di difendere quanto si è guadagnato col sudore della fronte. I russi non riusciranno a trovare i nascondigli dei risparmi. Adesso arriva il caldo italiano e le temperature, mi dice Natascia, sono già aumentate. Speriamo che duri poco».
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