Radio Kiev: «Ho paura che la guerra durerà fino all'autunno»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
È come assistere a un film dell'orrore. Avete sentito? Putin vuole la sfilata dei prigionieri come al tempo dei romani, come al tempo di barbari. A Mosca sfilano uomini e missili davanti alla piazza Rossa e a Mariupoi sfilano i prigionieri, poveri soldati demoliti dagli attacchi, eroi della resistenza per la libertà della loro patria. E lui vuole che sfilano, mancano le catene e magari ci saranno. Che crudeltà è mai questa ai nostri tempi. Saremmo noi i nazisti!?».
Slava è perlomeno indignato, ha ascoltato le televisioni italiane e le notizie dall'Ucraina ed ha saputo che il 9 maggio, giorno in cui si festeggia la liberazione nella Seconda guerra mondiale, la vittoria sul nazifascismo, il giorno in cui si attendono notizie importanti da Putin, potrebbero sfilare i prigionieri catturati dai russi a Mariupol.
«I miei confidenti dall'Ucraina parlano di duemila prigionieri preparati per sfilare. In verità non sono soldati, ma molti sono civili vestiti con divise militari ucraine. L'Ucraina davanti a questi atteggiamenti russi potrebbe uscire dalle trattative. Zelenski ha dichiarato che se i russi non permettono ai civili e ai soldati di Mariupol una resa onorevole, lui verrà via dalle trattative. Sono passati quasi settanta giorni e nessun scopo è stato raggiunto. Putin è un pazzo che spinge i suoi uomini a morire, è come assistere al peggiore film dell'orrore. Ho paura che la guerra durerà fino all'autunno, l'ho già dichiarato e lo ribadisco. I generali russi ordinano nuove leve per un'altra ondata e noi siamo preparati a resistere e a contrattaccare. A noi non servono uomini per combattere, servono ancora delle armi»
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