Bassa

Radio Kiev: «Con l'aiuto britannico potremo contenere la Russia»

Slava sostiene che i missili inglesi consentiranno di contrattaccare le navi che colpiscono Mariupol e minacciano Odessa
Soldati ucraini nella città di Severodonetsk, nella regione del Donbass - Foto Afp © www.giornaledibrescia.it
Soldati ucraini nella città di Severodonetsk, nella regione del Donbass - Foto Afp © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Slava sostiene che la Gran Bretagna è la più grande alleata dell'Ucraina, che i missili inglesi consentiranno di controbombardare le navi che colpiscono ogni giorno Mariupol e minacciano Odessa.  «Con questo aiuto britannico - dice Slava - potremmo riuscire a contenere il tentativo di Putin di allargarsi a sud e di cercare di collegare la Crimea con il meridione e occupare il Donbass. La guerra gira intorno a questo disegno. 

I russi cercano di prendere il Donbass e Mariupol, e sedersi al tavolo delle trattative da vincitori. E' la seconda fase della strategia di Putin, dopo il fallimento della prima quando avevano pensato in una guerra lampo e di conquistare l'Ucraina in 72-96 ore.

Le truppe russe non sono lontane dalla casa dei miei genitori, ma mia madre non teme nulla: ha un coraggio da leonessa, ha superato il Covid, batterà questa guerra orribile. 
Nel resto dell'Ucraina, dove è possibile, si semina il grano, i negozi sono frequentati, il morale dei civili e dei soldati è alto.

Kiev, la capitale, è stata bombardata, ma ha resistito bene. Nella regione di Dnipro, grande come la Lombardia le nostre difese sono aumentate. Qui c'è il 60% della produzione industriale della nazione. La guerra sta arrivando a un bivio molto stretto. Noi non cederemo».

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