Radio Kiev: «C'è una fuga generale dalla Crimea»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
L’aggiornamento di Slava sulla situazione in Ucraina: «Una ventina di aerei sono stati distrutti all'aeroporto di Crimea. Nel raggio di un chilometro dall'esplosione non c'è un condominio con i vetri salvati. Ho visto un video che conferma il colpo duro ai russi. Loro cercano di negare, ma è ridicolo. Avevano sempre dichiarato che la Crimea era irraggiungibile e adesso sono prigionieri di quella dichiarazione. I nostri portavoce stanno zitti e fanno bene.
Adesso c'è una fuga generale dalla Crimea, la popolazione ha paura, molti russi si erano spostati lì e adesso cercano di venire via. Quando erano arrivati in Crimea nel 2014, i russi avevano ricevuto alcuni apprezzamenti dagli ucraini, erano convinti che non sarebbero stati attaccati.
Questo è soltanto il primo colpo. Ieri è stato colpito un altro aeroporto vicino a Crimea, vicino a Ghenicesk. Nessuno dice niente. Si vede che qualcuno "ha fumato anche lì", ed è la battuta che facciamo quando i russi non ammettono di essere stati colpiti e cercano scuse che non stanno in piedi.
I russi cercano di attaccare verso Baku, in avvicinamento di Donetsk, hanno avanzato 10 chilometri in 30 giorni, ed è una notizia che arriva dal servizio di intelligence inglese. È vero quanto dichiarato dai nostri comandanti, il fronte è stato stabilito. Adesso è come una partita a scacchi».
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