Radio Kiev: «Anche la Polonia rinforza il suo esercito»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Il nostro inossidabile corrispondente ucraino, Slava, ci aggiorna sulla guerra: «Anche la Polonia rinforza il suo esercito, ha acquistato 470 lanciamissili dagli americani, nessuno si fida di Putin, le nazioni vicine alla Russia si riarmano.
In Ucraina ci sono problemi sul funzionamento di alcune armi, anche quelle tedesche fanno i capricci nonostante la proverbiale precisione germanica. Sul campo diventa un tema complicato. Le riparazioni avvengono oltre il confine polacco.
La città su cui russi e ucraini giocano la partita importante per vincere la guerra rimane Kherson, in balia di attacchi e contrattacchi da mesi, da quando è cominciato il conflitto. I russi aiutano le persone della città che stanno con loro e non considerano chi non firma la carta per il referendum truccato su cui decidere di appartenere a Putin.
Molto azzardata la questione della centrale nucleare di Zaporhizhia, bombardata di nuovo dai missili russi. Il tentativo é di scollegare l'impianto che dà l'elettricità all'Ucraina e collegarlo alla Russia per togliere l'energia elettrica. Il famoso contrattacco ucraino verso Kherson non dà segni di vita e continuano invece gli assalti della guerriglia, colpisce e arretra secondo un manuale di guerra di data antica e ancora molto positivo. Ogni tanto ciò che è vecchio conta più del nuovo e speriamo che il nuovo arrivi e funzioni».
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