Bassa

Radio Kiev: «All'esercito ucraino non resta che resistere»

Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono sotto gli attacchi dei soldati russi
Un mezzo con la Z dei russi passa sotto a un murale che raffigura Putin - Foto Ansa/Epa/Maxim Shipenkov © www.giornaledibrescia.it
Un mezzo con la Z dei russi passa sotto a un murale che raffigura Putin - Foto Ansa/Epa/Maxim Shipenkov © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Slava, ci si chiede quanto e come riesce a resistere l'esercito ucraino? «Noi combattiamo con i russi da 8 anni e quindi li conosciamo a memoria, sappiamo come combattono e noi siamo preparati da tempo. Dopo quello che è successo a Bucha e in altri città occupate la forza del nostro esercito è diventata doppia. Abbiamo di fronte dei nazisti e contro questi soldati di Putin-Hitler non ci resta che resistere fino alla morte. Pensate alle migliaia di persone rientrate in Ucraina dopo che se ne erano andate, pensate quanto coraggio e quanto voglia di cacciare  i russi dalla nostra terra.

Voi non potete immaginare quante ragazze di 9, 10 anni sono state violentate e uccise. Il sindaco di Bucha ha raccontato, l'altroieri, la morte di un uomo causata dalle violenze sessuali. Conosco nome e cognome. Decine di ragazze sono rimaste incinte e si nascondono per la vergogna. Noi, nel giro di due mesi, abbiamo creato una storia lunga secoli, la sofferenza porta forza alla resistenza.

Se i soldati russi sentono una persona che parla lingua ucraina loro la uccidono. A Kherson e a Zaporizhia sono accaduti fatti orrendi di questo genere. Vi racconto questa storia inaudita: in una intercettazione, un figlio dice alla madre di essere stato obbligato a uccidere donne e bambini e la madre lo ha non solo tranquillizzato, ma più che giustificato perché l'Ucraina è nazista.

Oggi è il secondo giorno dell'avanzata e come detto ieri, i russi cercano un punto debole che trovano raramente. Non riescono ad avanzare se non poco e perciò vanno avanti e indietro, il campo di combattimento è sempre lo stresso, più o meno. Un altro fatto: domenica prossima sarà la Pasqua ortodossa e i russi hanno preparato migliaia di colombe con la scritta sopra "Z", segno di vittoria, come la svastica. Queste "Z" le mettono dappertutto. Presto le troveremo nelle chiese».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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