Radio Kiev: «Abbiamo seminato il grano a Nikolaiev»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Il nostro inviato in Ucraina, Slava, dice subito così: «Abbiamo cominciato a seminare il grano a Nikolaiev. Questa è una bella notizia. Dove c'è la possibilità di lavorare si lavora perché dobbiamo combattere e costruire economia. La resistenza vera è combattere e lavorare».
Aggiunge: «Appena finisce la guerra noi cominceremo ancora con più forza di come stiamo combattendo e ricostruiremo le case e le strade, cercheremo i politici migliori, cacceremo i corrotti e chi non sta dalla parte dell'Ucraina. Lavoreremo come pazzi. Pensiamo già a come saremo e cosa dovremo fare mentre combattiamo, questa è la vera resistenza».
Constantin, l'amico di Slava a Kiev, gli ha detto che è stata la prima notte senza l'urlo delle sirene e che gli ucraini hanno ripreso piccoli pezzi di terra alla periferia della capitale. Teme che i bielorussi interverranno. L'ambasciata Ucraina ha chiuso a Minsk e questo significa che il presidente Lukaschenko probabilmente ha deciso di intervenire contro di noi a fianco dei russi.
«Ripeto - dice Slava - la notizia più bella è che a Nikolaiev abbiamo cominciato a seminare il grano».
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