Radio Kiev: «A Mariupol si difendono le case dai russi»
Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.
Slava porta fatti vissuti dall'Ucraina: «Mia moglie Natascia ha parlato con una sua vecchia collega d'ufficio che le ha raccontato il destino della sua casa e della sua famiglia in questi ultimi mesi. Lei viveva a Mariupol con il marito e i genitori di circa ottant'anni in periferia. Qui le case, spesso sono indipendenti con un pezzo di terreno. Avevano speso tutti i loro risparmi per ristrutturare la casa e vivere tutti insieme. I lavori finirono proprio un mese prima dell'invasione russa. I bombardamenti hanno distrutto, come sapete la città e la loro casa, invece, è stata risparmiata.
Mariupol è stata occupata dai russi e a quel punto, quando non sapevi più se riuscivi ad entrare e ad uscire dalla città, la famiglia è stata costretta a dividersi, i figli sono andati via e i genitori sono rimasti a difendere la casa anche perché a ottant'anni è impossibile immaginare un futuro lontano dal luogo in cui sei nato e vissuto.
Da tre mesi non c'è luce, non c'è gas, non c'è acqua, prendono la legna al bosco, accendono il fuoco e mangiano quello che riescono a recuperare anche grazie a dei volontari.
Il loro vicino si chiama Oleg, ha 45 anni, un piccolo coltivatore che vendeva i suoi pochi prodotti al mercato, con molti risparmi, tirava a campare. La casa di Oleg è stata colpita e in parte distrutta, i russi gli hanno rubato tutto quello che aveva, prima un carretto e poi un trattorino comprato con molta fatica. Questi derubati sarebbero i famosi nazisti descritti da Putin».
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