Bassa

Quinzano, impianto a biomasse: assolti sindaco e altri otto

Sotto inchiesta solo l’amministratore delegato dell’azienda che percepì i fondi della Regione
Progetto. Dell’impianto c’è solo l’elaborazione grafica © www.giornaledibrescia.it
Progetto. Dell’impianto c’è solo l’elaborazione grafica © www.giornaledibrescia.it
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Se qualcuno quel reato l’ha commesso - ovvero impossessarsi di denari pubblici dietro la promessa di realizzare un impianto che non vedrà mai la luce - non è stato il sindaco di Quinzano Andrea Soregaroli. Insieme ad altri otto imputati il primo cittadino, che era finito sotto inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, all’omessa bonifica, alla malversazione ai danni dello Stato, all’abuso d’ufficio, al rifiuto di atti d’ufficio e al favoreggiamento, è stato prosciolto da tutte le accuse dal giudice dell’udienza preliminare Carlo Bianchetti che ha accolto per nove decimi la richiesta di non luogo a procedere del sostituto procuratore Antonio Bassolino.

L’unico imputato. A processo, che potrebbe tradursi in un nulla di fatto per il rischio concreto che intervenga la prescrizione, ci è finito solo Pietro Tomasini, amministratore delegato dell’azienda, la Enerbio Srl, che il giorno di Santa Lucia di otto anni fa ricevette da Regione Lombardia un acconto di 285mila euro per realizzare l’impianto a biomasse che avrebbe dovuto risolvere il problema dei reflui animali della pianura quinzanese e alimentare il teleriscaldamento del paese, ma che in tutti questi anni è rimasto lettera morta.

Tomasini è accusato di concorso in malversazione ai danni dello Stato (con Gianni Comati, deceduto nel corso del procedimento) per una tranche di 90mila euro di quel contributo regionale, peraltro erogato dalla Provincia. Ma anche di concorso - sempre con Comati e Andrea Stefani (prosciolto) - nella realizzazione di una discarica non autorizzata. Per l’accusa Tomasini fece realizzare, dove sarebbe dovuto sorgere l’impianto, una massicciata di quasi quattromila metri cubi con rifiuti speciali, di provenienza edile, non preventivamente sottoposti a trattamenti di selezione e deferrizzazione.

Il processo per Tomasini è in calendario al 18 luglio prossimo. La vicenda dell’impianto a biomasse potrebbe avere un sequel. Le difese dei prosciolti, infatti, stanno valutando approfondimenti sulle condotte di coloro che, con i loro esposti, diedero il là alle accuse che poi si sono tradotte nell’udienza preliminare. L’ ipotesi di denunce per calunnia non è così remota.

 

 

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