«Qui la gente continua a morire, vogliamo la verità»
«La gente qui continua a morire, la verità adesso deve saltare fuori».
A chiedere chiarezza sono stati i cittadini che l'altra sera hanno partecipato all’incontro pubblico durante il quale sono stati esposti i dati relativi alla prima parte dello studio epidemiologico, condotto da Ats, circa lo stato di salute della popolazione residente a Montichiari e, in particolare, quella più vicina all’Ate 43 (acronimo di Ambito territoriale estrattivo), ovvero Vighizzolo, dove sono concentrate il maggior numero di discariche. Un primo step al quale ne seguirà un alto: Ats sta infatti raccogliendo i dati inerenti le patologie tumorali di Montichiari e Calcinato, dal 2009 al 2015. Analisi che saranno presentate alle comunità verso la fine di settembre.
I riscontri illustrati dal responsabile del reparto tecniche epidemiologiche e gestionali di Ats Michele Magoni, hanno evidenziato «il rischio di malformazioni congenite di circa il 10% in relazione a discariche di rifiuti tossico-nocivi». «I dati che ci avete illustrato sono allarmanti: il 55% di aumento di morti per tumori delle prime vie respiratorie e il 23% di morti in più per patologie respiratorie - ha sottolineato Laura Corsini, portavoce del comitato "Cittadini di Calcinato" -. Lo studio presentato dice una cosa fondamentale: siamo già in ritardo, si doveva intervenire quando le percentuali erano notevolmente più basse. Noi basta conoscere il tasso di mortalità, ma quello dei malati di tumori o di chi è in cura. Siamo stanchi di essere considerati cittadini di serie B».
Interventi duri quelli che si sono susseguiti al termine dell’incontro, col pubblico in sala che ha protestato contro «l’inquinamento e le discariche che dilaniano Montichiari e i paesi limitrofi».
Al tavolo dei relatori, oltre al primo cittadino di Montichiari Mario Fraccaro, anche la collega di Calcinato Marika Legati e il direttore di Ats Fabrizio Speziani.
«Viviamo sicuramente in una zona degradata e devastata dall’inquinamento - ha evidenziato Fraccaro -. È evidente che tutto questo ha avuto pesanti ripercussioni sull’ambiente e probabilmente anche sulla salute delle persone. In questo momento abbiamo cinque discariche ancora attive, con una volumetria molto significativa, che termineranno la loro funzione nel 2019. A queste si aggiungono sei siti dismessi e ben 11 da bonificare. Si possono stimare circa quindici milioni di rifiuti. Una situazione insostenibile e il nostro impegno solenne sarà quello di dire basta all’inquinamento e a nuove discariche e avviare un recupero ambientale per ridare salubrità all’ambiente».
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