Quando i capolavori dell’arte diventano «indossabili»

«Vacanze romane» per i bijoux realizzati dalla giovanissima Emma Grillo: fino al 31 agosto saranno esposti e in vendita alla galleria d’arte-shop «Area Contesa», nel cuore della capitale.
«Mi hanno contattata dopo aver visto i miei lavori sulla pagina Instagram (la.bottega.del.grillo), che ho aperto proprio per rendere più visibile ciò che creo e per essere raggiunta dagli interessati- spiega la ventenne di Isorella-. Sono andata io stessa a Roma, a luglio, per curare l’esposizione: è una grande soddisfazione».
Trattasi di «bigiotteria... d’arte», accessibile a molti (i prezzi vanno dai 20 agli 80 euro): su orecchini, collane, bracciali e anelli, Emma dipinge i quadri dei grandi artisti. «Desidero che l’arte possa entrare a far parte della quotidianità di chiunque, per questo creo piccoli oggetti alla portata di tutti», così la studentessa riassume «La Bottega del Grillo», il suo progetto creativo. Ed ecco dunque che Klimt, Van Gogh, Magritte, Dalì, Caravaggio, Botticelli, Vermeer, Monet, ma anche il bresciano Faustini con il suo «Sogno d’autunno» diventano... indossabili.
«Ho iniziato riproducendo le opere più conosciute, essendo quelle che piacciono maggiormente a tutti - prosegue Emma -. Adesso invece propongo anche gioielli con quadri e artisti meno noti perché ritengo sia un buon modo per promuovere la curiosità verso l’arte e la sua storia». Appassionata di pittura da sempre e iscritta al corso di «Didattica museale» dell’Accademia Santa Giulia di Brescia, ha incominciato a produrre bijoux nell’ottobre scorso.
In principio dipingeva su pendenti di sassi del Ticino, ora predilige un’altra tecnica: con l’acrilico realizza le opere d’arte su un piccolo foglio, poi lo fissa alla montatura metallica e infine gli sovrappone un vetro. In miniatura. Come si può intuire, la difficoltà consiste anche nel realizzare le copie delle tele su una superficie tanto piccola.
«Decoro i gioielli pure con opere mie, ma per ora sono in una prima fase sperimentale: devo ancora definire il mio stile continua Emma, che produce anche quadri -. Dipingere copie mi permette di esercitare la manualità e anche di intraprendere una ricerca stilistica importante per la mia personale crescita artistica». Porta, al collo, «Il bacio» di Klimt e ci dice che adesso spera di crescere, di far conoscere le sue creazioni, per ritagliarsi uno spazio nel mercato: «Questa esperienza romana mi ha dato coraggio», chiude Emma.
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