Profughi, dal mondo alla Niga. Tra fòbal e preoccupazione
Sono tutti giovanissimi. Arrivano da Siria, Afghanistan, Nigeria, Gambia. Scappati dalla loro terra in guerra e arrivati in Italia via mare, sui barconi della disperazione.
Azzanno Mella è uno dei Comuni che sta ospitando più profughi. Dormono, mangiano, studiano, vivono all'Hotel Niga. Ce ne sono 43 oggi, altri arriveranno nei prossimi giorni. La stessa proprietà dell'albergo ne ospita 13 anche in una struttura di Bassano Bresciano. «Lo facciamo per necessità», ammette il titolare Marco Riva.
In questo albergo di Azzano Mella i profughi arrivano dal 2011. «La lingua universale è il calcio» spiega Riva, che ha iscritto una squadra di profughi al prossimo torneo notturno di Lodetto.
«Oggi la situazione è molto più grave di quattro anni fa » spiega il titolare dell'albergo. Gli stranieri lo chiamano il Boss. Lui dice di non votare per nessuno, boccia Maroni e Salvini. Ma allo stesso tempo chiede una gestione migliore dell'immigrazione. «La Francia chiude le frontiere, ma non possiamo tenerli tutti noi».
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