Bassa

Pontoglio, il prefetto insiste: «Togliete quei cartelli»

Non sono conformi al Codice della strada, ma per ora il sindaco si è reso irreperibile
Cartelli di Pontoglio
Cartelli di Pontoglio
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Non si placa la polemica sui cartelli posti all’ingresso di Pontoglio dall’Amministrazione Seghezzi per «tutelare le tradizioni locali». Da un paio di settimane la vicenda si è ingigantita. Adesso è scesa in campo la Prefettura, che già il 22 dicembre scorso aveva scritto al sindaco invitandolo a rimuovere i cartelli perché non conformi al Codice della strada. Dopo una telefonata del 29 dicembre tra il gabinetto del prefetto e il primo cittadino, quest’ultimo si è reso però irreperibile.

La novità è che ieri, lunedì, è stato invitato in Prefettura il vicesindaco Jacopo Marchetti, l’unico ad aver osteggiato la collocazione dei cartelli. Nell’incontro si è parlato dell’iter che dovrebbe portare alla rimozione dei segnali per la violazione dell’articolo 39 del Codice della Strada. «Il prefetto Valenti e il suo capo di gabinetto mi hanno ricevuto e comunicato che da quasi due settimane non riescono a mettersi in contatto col sindaco - ha spiegato Marchetti -. A loro ho ribadito la mia posizione, ossia la mia distanza dalla delibera che ha istituito i cartelli, in contrasto con la Costituzione, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nonché del danno di immagine provocato alla comunità di Pontoglio».

PONTOGLIO, IL VICESINDACO MARCHETTI DAL PREFETTO

Ad oggi, la Prefettura ha confermato lla necessità di rimuovere i cartelli. Stando ad indiscrezioni, dovrebbe essere presto inviato un sollecito scritto al sindaco e, solo in caso di mancata risposta in merito alle modalità e alle tempistiche della rimozione, dovrebbe intervenire a Pontoglio direttamente il prefetto, su mandato del Ministero dei Trasporti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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