Polmonite, nasce il comitato: pronta un’azione legale
È fatta. Ieri sera è stata formalizzata la nascita del Comitato di salute pubblica «La corsa per la vita» e i fondatori hanno nominato presidente il promotore Carmine Piccolo. Il sodalizio ha anche trovato il sostegno di un legale, Donatella Mento. L’avvocato, di Brescia, si è messa a disposizione di tutti coloro che hanno contratto la polmonite o la legionella per intentare una eventuale causa civile cumulativa.
«Ovviamente prima di agire è necessario stabilire quanti siamo - ha spiegato la Mento -. Bisogna sedersi a un tavolo e attraverso un confronto dei casi, con il supporto di consulenti tecnici, individuare una linea comune e degli ipotetici responsabili di quanto accaduto per poi agire. È stato violato il diritto alla salute e dunque ci sono gli estremi per procedere e chiedere un risarcimento».
Gli interessati (anche chi non fa parte del Comitato), possono contattare direttamente la Mento (030-221185; avv.mento@email.it), che già sta assistendo due famiglie colpite dall’epidemia. Solo in un secondo momento si potranno stabilire i costi.
L’ipotetica azione legale non può provenire dal Comitato, ma solo dalle persone che si sono ammalate o da loro familiari. Intanto, ieri, alla presenza di una cinquantina di persone, è stato deliberato l’obiettivo del sodalizio, che non è solo la richiesta di verità sull’epidemia. Ma quello di «ottenere dalle pubbliche autorità interventi volti a sottrarre la popolazione ai pesanti impatti dell’inquinamento del territorio o a ridimensionare le sue possibili cause, attraverso l’adozione di prescrizioni, la redazione di protocolli e l’incremento di controlli e vigilanza».
Come? «Organizzando campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, collaborando con le Amministrazioni, coordinando la propria azione con quella di altri comitati e associazioni e intraprendendo azioni legali», recita il verbale della seduta. Il Comitato ha anche il sostegno di due medici, Sergio Perini di Carpenedolo, e Giuseppe Formentini di Idro. Tra gli argomenti dibattuti ieri anche i fanghi di depurazione: c’è chi ha proposto una raccolta firme per chiedere ad Ats di analizzarli.
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