Polmonite, è la 69enne di Mezzane la vittima di legionella
È la donna di 69 anni di Mezzane di Calvisano, Guglielmina Castelletti, la vittima accertata della legionella di cui ha parlato questa mattina l’assessore regionale Giulio Gallera riferendo in aula sui casi di polmonite nella Bassa Bresciana Orientale.
La donna è morta lo scorso 7 settembre per polmonite e dall’autopsia è emerso che è risultata positiva al batterio della legionenella.
Intanto, come ribadito dallo stesso assessore, non si trascura nessuna ipotesi circa la possibile diffusione della legionella. Da quella che il batterio possa essersi propagato attraverso impianti di aerazione in luoghi di grande affluenza (come siti industriali o centri commerciali) come pure si attende l'esito dei controlli effettuati sulle torri di irrigazione ad uso agricolo (che nebulizzando l'acqua potrebbero essere tra i potenziali vettori della legionella).
Né si esclude che possa essere stata la secca estiva del Chiese a veicolare il batterio che ha causato l'epidemia di polmonite nella Bassa Bresciana. E' l'ipotesi al vaglio dell'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente, coinvolta da Regione Lombardia nella ricerche delle cause che hanno portato alla morte di due persone, una con diagnosi acceratata di legionella e al contagio di altre 196 attualmente ricoverate, più dodici che hanno rifiutato il ricovero e sono state dimesse.
E' quanto ribadito dall'assessore al Welfare, Giulio Gallera, nel suo intervento durante la seduta odieran del Consiglio regionale, che ha tracciato il quadro dell'emergenza polmonite tra Bassa Bresciana e Alto Matovano alle 20 di lunedì sera.
Gallera ha quindi voluto rassicurare la popolazione spiegando «che non ci sono elementi per ritenere che l'infezione stia continuando e che ci siano contagi successivi a quelli già accertati. La curva epidemica - ha detto - è in calo».
Intanto rimangono gravi le condizioni del 29enne di Roe Volciano ricoverato con polmonite da legionella all'Ospedale San Gerardo di Monza. L'uomo è in terapia intensiva, attaccato all'Ecmo, la macchina per la circolazione extracorporea. In Ats, però, non considerano questo «un caso collegato alle polmoniti che si registrano in qeusto periodo nella Bassa, perchè residente in una zona doversa».
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