Bassa

Per William l'aiuto degli amici

Il 2 dicembre a Travagliato serata solidale per il ragazzo ferito e ustionato dalla ex fidanzata
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Arriva la cavalleria degli amici e per William, nel letto doloroso di una clinica di Genova, il tunnel si rischiara un poco. Gli amici hanno organizzato un grande spettacolo al palazzetto di Travagliato. D'accordo con il Comune, il 2 dicembre, grossi personaggi richiameranno il popolo della solidarietà. Il ricavato per il giovane ferito.

William, per noi bresciani, è sempre quel giovane di 26 anni pestato a sangue e coperto da acido muriatico nella notte tra mercoledì e giovedì 20 settembre, in una strada della sua Travagliato, agguato organizzato dalla ex fidanzata e da un energumeno suo alleato.

L'aggressione sarebbe stata causata per un figlio in arrivo non riconosciuto - secondo William figlio non suo, secondo lei sì -. Intanto il bimbo è nato e non conosce certo la contesa sanguinaria intorno a sè, la contesa di Elena, la madre, che si sarebbe vendicata perché William, il presunto e non provato padre biologico del piccolo, non avrebbe riconosciuto il nascituro. Due ex fidanzati, una storia finita nella violenza più cruda. Ora lei è in una comunità, l'energumeno-socio dell'agguato in carcere e William in un letto a confondere dolore e speranza, ustioni pesantissime e un lungo calvario da superare. Il padre e la madre sempre vicini.

Gli amici presenti, a Genova e a Travagliato, attori di un'amicizia concreta, di quelle che convincono a vedere luce nelle nuove generazioni, perché se i due aggressori rappresentano la violenza vendicativa, gli altri che troviamo adesso a Ospitaletto predicano amicizia profonda e fedeltà al valore della vita.

Gli amici di William Pezzulo arrivano uno dopo l'altro, lasciano il lavoro, raccontano le visite nella corsia della clinica genovese dove lui è ricoverato per assorbire trauma e ferite, ustioni e cattiveria. Loro sono d'accordo con la mamma di William, la signora Fiorella, sempre al capezzale del figlio a Genova.

«È contenta che noi diamo una mano al figlio - dicono-. È d'accordo sulla nostra iniziativa di domenica 2 dicembre. Ci saranno personaggi famosi della televisione, un lungo spettacolo. Il ricavato per la riabilitazione di William. Siamo sicuri che possiede la pazienza sufficiente per sopportare la lunghezza della riabilitazione».
Non metterebbero i nomi. Noi li forziamo perché si riconoscano le sillabe di una gioventù vera, umana e solidale. Davide Lazzaroni, Rita Mauro, Arianna Mazzoldi, molti altri rappresentati da loro. E Sara Maggio, li raggiunge per ultima e racconta le parole genovesi attraverso il vetro: «Ho appena comprato il cavallo... faccio fatica a mangiare, però alla fine riesco... Come si fa a non volerti bene».

Sono in contatto con i genitori di William, preparano la manifestazione del 2 dicembre, la comunità è unita intorno a William.
Intanto il bambino è nato. Cosa c'entra, il bambino. Si chiamerebbe Gabriel e non importa di chi sia figlio, adesso non importa. Adesso importa che il mondo gli sia amico, come gli amici per William, la pietà difficile e necessaria per quei due pazzi energumeni, lì, la notte del 20 settembre, agguatati per picchiare e sfregiare, secondo un istinto delinquenziale e sterminatore, apparso la prima volta nelle nostre contrade.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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