Bassa

Parrucca rosa e coltellaccio: presi i due del colpo in banca

Dopo una laboriosa attività investigativa individuata una coppia di rapinatori che a maggio avevano messo a segna un colpo in banca
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Una prolungata attività investigativa, svolta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Verolanuova, ha permesso d’individuare una coppia di rapinatori che nella tarda mattinata del 27 maggio avevano messo a segno un colpo in banca in danno della filiale UBI- Banco di Brescia di Poncarale.

Erano da poco passate le 11 quando i due individui, confusi fra la gente, erano riusciti a entrare nell’agenzia di via Fiume sorprendendo i dipendenti che, minacciati con dei coltelli da cucina, erano stati costretti a consegnare ai malintenzionati un bottino di tutto rispetto quantificato in circa 2.500 euro. Spariti nel nulla avevano lasciato i Carabinieri alle prese con un caso estremamente complicato da risolvere: visi alterati da fantasiosi camuffamenti, assenza di impronte digitali e nessun mezzo per la fuga.

Dopo alcuni mesi di paziente lavoro basato su analisi e incroci di dati confluiti da una molteplicità di reati analoghi, ecco l’input risolutivo fornito dall’arresto in flagranza di uno dei due rapinatori per un’altra rapina in banca commessa in città. L’uomo, il cui curriculum criminale abbracciava molti dei delitti previsti dal nostro codice penale, veniva immediatamente individuato per il rapinatore più giovane, quello camuffato con parrucca di colore rosa, cappellino e occhiali da sole. L’esame delle sue frequentazioni portava a riconoscere anche il complice più anziano, volto anonimo tra i pregiudicati locali, che aveva affinato la propria personalità criminale nell’area ligure. Entrambi disoccupati, si erano conosciuti in un dormitorio della città in cui i due avevano alloggiato nella primavera di quest’anno e dove avevano maturato il convincimento che colpendo indiscriminatamente gli sportelli bancari della provincia avrebbero potuto fare soldi facilmente.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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