Bassa

Paese in festa per i settant’anni dell’«indipendenza»

Il comune fu annesso a Verolanuova nel 1927 e ritrovò la sua autonomia solo dopo la guerra
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Oggi per Verolavecchia saranno 70 anni di autonomia riconquistata da Verolanuova. Un’indipendenza che i verolavecchiesi di allora si impegnarono a riavere per mantenere viva la tradizione di indipendenza che storicamente aveva sempre caratterizzato il paese. Voci di popolo (non ci sono fonti scritte) tramandate dal passato dicono che una volta riavuta l’autonomia, i verolavecchiesi andarono con un carro tirato da buoi a Verolanuova, dove recuperarono i documenti anagrafici che là erano stati trasportati al momento dell’unione.

La ricerca. Per celebrare l’importante anniversario qualche mese fa l’Amministrazione aveva fatto un appello per trovare documenti e materiale fotografico sul fatto storico. Purtroppo di immagini non ne sono arrivate, ma in archivio comunale è stato trovato un intero faldone che documenta tutto quello che venne fatto da Verolavecchia tra il 1927 e il 1948 per staccarsi da Verolanuova. L’unione avvenne nel dicembre del 1927, come indicato dal Regio Decreto n. 2509, il quale stabiliva l’inizio della procedura di aggregazione delle comunità di Verolavecchia, Verolanuova e Cadignano. Un parte dei documenti dell’epoca che raccontano tutto l’iter svolto dai verolavecchiesi per tornare autonomi verrà proiettata sabato 10 marzo, alle 21, al Teatro Parrocchiale Montini durante «Un bacio a mezzanotte», lo spettacolo musicale dedicato alle musiche degli anni Venti, Trenta e Quaranta del gruppo That’s Music Ensemble (ingresso 7 euro).

«Questa ricorrenza - afferma il sindaco Laura Alghisi - è davvero significativa ed è stata entusiasmante la ricerca del materiale storico».

Perché il paese bassaiolo perse l’autonomia? I documenti ritrovati testimoniano come la decisione di aggregare Verolavecchia a Verolanuova venne imposta dalle forze politiche al potere in quel tempo. Un’unione mai del tutto accettata dai cittadini di Verolavecchia, che si sentirono privati di quell’autonomia che avevano da sempre. I primi tentativi di Verolavecchia di tornare comune autonomo non ottennero i risultati sperati. Fu solo dopo la fine della Seconda guerra mondiale che con don Virgilio Casnici nacque un Comitato Promotore, da subito attivo per la separazione da Verolanuova, al quale si aggiunse una Commissione Speciale. Con il decreto legislativo n. 406 del 6 marzo 1948, firmato da Alcide de Gasperi, si sancì infine il ritorno all’autonomia per Verolavecchia.

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