Pacchetto con due proiettili e sopra una scritta: «Questo è tuo»
Un piccolo «pacchetto», chiuso da graffette metalliche, sul quale si leggerebbero le parole «Questo è tuo»... e contenente due proiettili: è stato trovato ieri mattina dai volontari dell’associazione San Cristoforo nella cassetta delle lettere presente fuori dall’edificio di piazza Castello che ospita anche la loro sede, oltre agli ambulatori dei medici di base e all’ufficio del museo di Remedello.
La cassetta in cui i proiettili sono stati imbucati reca, su una targa, la scritta «San Cristoforo», ma essendo l’unica cassetta delle lettere presente in quel punto ed essendo il pacco privo di riferimenti sull’intestatario, ieri non si avevano certezze su chi fosse il destinatario. L’episodio ha destato preoccupazione e i volontari, giustamente, hanno segnalato laccaduto alla Polizia locale che poi ha allertato i Carabinieri: i militari della stazione di Isorella hanno quindi avviato prontamente le indagini del caso, raccogliendo la denuncia contro ignoti sporta dallassociazione.
«Erano circa le 9.40 quando il segretario dell’associazione, come ogni mattina, ha controllato la cassetta, prelevando anche un piccolo pacchetto, grande quanto l’involucro di caramelle - racconta Giovanni Filippini, presidente del sodalizio impegnato nel condurre alle visite mediche le persone residenti a Remedello bisognose del servizio di trasporto-. Poi ci siamo accorti della scritta in matita, che, se non ricordo male, recitava "Questo è tuo", nonché dei proiettili all’interno dell’involucro; proiettili che, presumibilmente, sarebbero di pistola.
Mai ce lo saremmo aspettati - continua Filippini -. Lì, all’esterno dell’edificio, che è comunale e ospita anche altre realtà oltre alla nostra, si trova solo la nostra cassetta della posta, quindi non riteniamo di avere la certezza che questo gesto sia rivolto proprio a noi. Vedremo che cosa emergerà dalle indagini che sono state avviate. Oltretutto, come ho riferito alle autorità, dalle persone riceviamo sempre gesti, pensieri e parole di gratitudine, non di astio, e - conclude il presidente dell’associazione San Cristoforo - ci metto non la mano, bensì tutto il corpo sul fuoco che nessuno abbia motivi per avercela con i volontari».
Da quanto appreso, il sodalizio ha consegnato linvolucro contenente i proiettili alle autorità che stanno già conducendo le indagini del caso e che, presumibilmente, convocheranno anche tutti gli altri soggetti accolti nell’edificio di piazza Castello, al fine di raccogliere qualsiasi elemento possa essere utile per fare chiarezza in questa singolare e inquietante vicenda.
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