Bassa

Ostiano al voto per diventare...bresciano

Nel comune cremonese domenica il referendum che potrebbe dare il via all’iter per entrare nella nostra provincia.
AA

Era una notte buia e tempestosa. O forse un pomeriggio. Inizia così la storia del referendum consultivo in programma a Ostiano. Il paese della provincia cremonese ma «al di qua» dell’Oglio - confina con Pralboino, Gambara e Seniga -, questa domenica proverà a compiere il primo passo per diventare parte della Provincia di Brescia. La parola spetta ai 2.372 votanti (il paese conta 3.017 abitanti). Se vince il sì il Comune inizierà un lungo iter che passerà dalla Regione per arrivare in Parlamento. Una questione lunga, un cammino tortuoso.

Il giorno di tempesta di cui si parlava risale all’ottobre dello scorso anno. Nel primo giorno della fiera del paese «Ostiano Bresciano», l’allora neonato comitato promotore del referendum, raccoglie circa 430 firme. Più o meno il doppio di quelle necessarie. «Un successo inaspettato - ricorda Carlo De Carli del sodalizio - anche perché quel giorno c’era un freddo polare e diluviava. Nonostante tutto, il nostro gazebo si trasformò in una calamita».

La partita del gruppo ostianese - che ha dieci iscritti e una trentina di simpatizzanti e collaboratori - inizia lì e prosegue con volantinaggi, un’assemblea pubblica e un nuovo stand in piazza.

L’affaire Ostiano-Brescia ha radici profonde. Storicamente legato al nostro territorio, il borgo passò sotto i Gonzaga ed entrò nell’orbita mantovana: le scintille del caleidoscopio d’influenze risplendono in un accento particolarmente affascinante. Il paese fece poi parte della provincia di Brescia dall’Unità fino al 1868, anno in cui divenne cremonese. «Un passaggio dettato da ragioni d’interesse economico - ricorda De Carli -. Le stesse che animano il nostro tentativo di tornare con Brescia». Già, perché secondo il comitato «la Provincia di Cremona ha un po’ dimenticato Ostiano, divenuto una sorta di oggetto estraneo oltre l’Oglio. Mancano investimenti da almeno due decenni». «Siamo l’estremo lembo di una provincia che si sviluppa dall’altra parte. Soffriamo di isolamento stradale. A Ostiano o ci vai o non ci passerai mai». La pensa così Giuseppe Merlo, assessore alla Cultura.

L’Amministrazione comunale ha appoggiato il progetto di raccolta firme e studiato un piano di «compattamento» dei costi per il referendum che, viene assicurato, «non costerà più di 2mila euro».

Il giovane sindaco ostianese Lorenzo Locatelli si dice «più che favorevole all’iniziativa» ma avverte: «Anche se dovesse vincere il sì, l’iter è lungo e complesso. A memoria, nessun Comune che ha avanzato proposte di spostamento da una Provincia all’altra è riuscito nell’intento. Situazioni simili si sono verificate solo nei casi di creazione di nuove Province».

In un centro storico ordinato e luminoso Ostiano ha almeno due tesori: il castello dei Gonzaga e la sinagoga, risalenti rispettivamente al XV e XVII secolo. Il paese dista una quarantina di chilometri da Brescia città (circa la metà da Cremona) e, come spiega l’assessore Merlo, «è un centro a vocazione prevalentemente artigianale e agricola, con realtà piccole e parcellizzate». Le grandi industrie di Gabbioneta (Edilkamin), Pralboino (Foma) e Pavone Mella (Rovetta) danno da mangiare a buona parte delle famiglie del paese. «Il centro - prosegue Merlo - si sta svuotando progressivamente ed è in cerca di rilancio. Ci sono grandi case, a volte abitate da una sola persona. Molte giovani coppie si spostano nel Bresciano, verso Gambara o Pralboino».

E chi resta? La sera si può ballare il liscio all’Odeon o partecipare alle numerose serate culturali programmate al Teatro Gonzaga. Ogni prima domenica di settembre, da 17 anni, una fiera dell’hobbistica richiama centinaia di visitatori. Proprio come le bontà locali, su tutte il salame (alla macelleria del centro arrivano clienti fin da Milano). Domenica si vota dalle 8 alle 20 in tre seggi. Al comitato serve che si esprimano almeno 1.187 cittadini. Raggiunto il quorum, si conteranno i sì e i no. Già in serata si saprà se il «progetto Brescia» potrà o meno passare alla fase due.

Daniele Ardenghi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato