Omicidio Mura, tutti i dubbi dell'aula
Si chiude con più dubbi che certezze la prima udienza del processo ad Alessandro Musini, accusato dell’omicidio della moglie Anna Mura. I difensori dell'imputato hanno puntato a dimostrare alla Corte d'assise le presunte lacune delle indagini: oltre a mancare ancora all'appello l'arma del delitto, gli avvocati hanno posto l'accento sul ritrovamento del frammento di un piercing che il figlio minore della donna ha riconosciuto come proprio.
Gli inquirenti hanno affermato di averlo trovato nel comodino di Musini ma la ricostruzione non convince la difesa, che è invece convinta che un'immagine dimostri il contrario, e cioè che il frammento si trovasse sotto il letto dove la donna è stata aggredita e uccisa.
Il 29 giugno il giudice Anna Di Martino disporrà la perizia sulle tracce ematiche trovate sugli abiti di Musini.
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