Omicidio Desirée, su un fazzoletto un altro Dna «dimenticato»
Il mistero si allarga. Per la morte di Desiree Piovanelli sono state condannate in via definitiva quattro persone. Tre minori all’epoca dei fatti è un adulto. Solo loro hanno partecipato al delitto della 14enne uccisa a Leno nel settembre 2002? I dubbi aumenterebbero dopo che una nuova traccia ritrovata sul luogo del delitto risulta non essere stata presa in considerazione.
Si tratta di un secondo profilo genetico rispetto a quello identificato, ma anche in questo caso mai associato ad un Dna, presente sul gomito e sul costato del giubbino che la 14enne indossava il giorno del delitto. Le indagini si concentrano su un fazzoletto.
Tutti i dettagli sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, venerdì 12 aprile 2019, scaricabile anche in formato digitale
Del caso di Desiree Piovanelli se ne parlerà questa sera a Messi a fuoco, la trasmissione di approfondimento in onda su Teletutto a partire dalle 20.45.
In studio con Andrea Cittadini ci saranno Maurizio Piovanelli, il padre della vittima, gli avvocati Alessandro Pozzani e Cesare Gualazzini e il giornalista del Giornale di Brescia Tonino Zana.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato