Omicidio Anna Mura: la fuga del marito è plausibile con lo choc
È proseguito in Tribunale il processo per l'omicidio di Anna Mura, la 54enne di Castenedolo trovata morta in casa il 16 marzo del 2015 dal figlio allora 16enne. Per il delitto è in carcere dal giorno successivo, il 17 marzo, il marito della donna, Alessandro Musini, che si è sempre proclamato innocente e che avrebbe spiegato di essere fuggito sconvolto dopo essersi trovato davanti il corpo della moglie in una pozza di sangue.
Proprio sul tema della fuga c'è stata concordanza tra i consulenti della Procura e quelli nominati dalla difesa: per entrambi infatti la reazione di Musini è compatibile con una situazione di stress acuto, dovuta anche al fatto che, vent'anni prima, avesse scoperto il corpo della sorella suicida in una posizione analoga.
Ampia ed articolata la discussione sull'orario del decesso: i consulenti del tribunale la collocano tre le 6 e trenta e mezzogiorno mentre quelli della difesa restringono il campo alla fascia tra le 9 e le 11.
Anche sulle armi del delitto si sono raccolti pareri discordanti: per i consulenti della Procura sarebbero due che avrebbero inferto diversi colpi mentre per le difese potrebbero essere almeno tre anche se il colpo fatale potrebbe essere uno solo.
Sulle tracce di sangue di Anna Mura rinvenute sui pantaloni di Musini invece è stata richiesta una nuova perizia che indichi l'orientamento di ogni goccia.
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