Omicidio alla sala slot, si attendono risposte dall'autopsia
Si attendono risposte dall'autopsia della salma di Mario Piozzi per fare luce sul terribile delitto di cui è rimasto vittima il 59enne originario di Quinzano all'interno della sala slot di cui era contitolare a Legnago, nel Veronese.
L'omicidio avvenuto la sera del 22 dicembre e scoperto nella nottata è già stato ribattezzato in riva all'Adige il delitto di Natale. Secondo quanto ricostruito fino ad ora dai carabinieri del comando provinciale di Verona è tutt'altro che improbabile che il bandito avesse già frequentato il locale e quindi sapesse come muoversi.
L'assassino ha agito con estrema freddezza e con ferocia: ha assalito a colpi di spranga Piozzi, che aveva già abbassato le saracinesche. Sarebbe stato lo stesso 59enne a far entrare il suo assassino dall'ingresso posteriore dell'esercizio in cui aveva creato il suo alloggio. Da capire se l'omicida si sia introdotto carpendo con una scusa la fiducia della vittima o se viceversa i due si conoscessero.
L'assassino lo ha quindi colpito ripetutamente con violenza alla testa, probabilmente con una sbarra di ferro, non ancora rinvenuta, fracassandogli il cranio. Poi ha messo a soqquadro la sala videolottery, impossessandosi dei 2.900 euro che erano in cassa ed è fuggito.
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